Un caso scioccante di contaminazione alimentare ha scosso oggi l’Italia intera, sollevando serie preoccupazioni sulla sicurezza dei processi produttivi nell’industria dolciaria. Una coppia residente in provincia di Brindisi ha fatto una scoperta agghiacciante: la carcassa di un topo all’interno di una confezione di wafer al cioccolato.

L’incidente, verificatosi a Francavilla Fontana, ha immediatamente innescato un’indagine approfondita. L’Istituto Zooprofilattico ha confermato la presenza di resti di un roditore all’interno della confezione, validando le affermazioni dei consumatori sconvolti.

L’Asl di Brindisi ha prontamente avviato controlli nel supermercato dove il prodotto era stato acquistato. Sorprendentemente, queste verifiche non hanno rivelato alcuna anomalia nella gestione o conservazione dei prodotti presso il punto vendita. Questa constatazione ha portato le autorità sanitarie pugliesi a ipotizzare che la contaminazione sia avvenuta durante la fase di confezionamento del prodotto.

La svolta nelle indagini ha portato l’attenzione verso il Veneto, precisamente nella provincia di Treviso, dove si trova lo stabilimento di produzione dei wafer in questione. La Regione Veneto è stata allertata, e l’Ulss2 Marca Trevigiana ha immediatamente avviato rigidi controlli all’interno del complesso produttivo trevigiano.

“Sono in corso gli accertamenti ispettivi da parte della Asl di Treviso, competente per territorio, nello stabilimento di produzione,” ha dichiarato un portavoce dell’azienda sanitaria pugliese, sottolineando la collaborazione interregionale per risolvere questo caso allarmante.