La pandemia non ha fermato i volontari del Servizio Civile Universale, nemmeno durante i mesi più duri, quelli del lockdown pressoché totale del 2020. Anzi. I ragazzi e le ragazze del SCU sono stati spesso protagonisti di innovative modalità di prestare servizio per rispondere ai nuovi bisogni delle comunità locali, strette nella morsa dell’emergenza, e specialmente delle sue fasce più fragili.
I volontari che operavano nelle biblioteche hanno così consegnato i libri a domicilio od organizzato letture ad alta voce in teleconferenza. Quelli presso i Servizi sociali dei Comuni consegnavano alle persone in difficoltà la spesa e i farmaci a domicilio. Chi prestava la sua opera presso i CEOD organizzava attività on-line per gli ospiti disabili costretti a casa. La loro presenza è stata essenziale anche in molte RSA chiuse alle visite di parenti e amici per motivi di sicurezza: i volontari del SCU sono rimasti i pochi esseri umani con cui gli ospiti potevano relazionarsi che non fossero gli operatori della struttura socio-sanitaria. E proprio ai volontari del SCU è stata in alcuni casi delegata la cura delle “stanze degli abbracci” che in molte case di riposo hanno regalato un po’ di normalità a ospiti e parenti.
Sono stati 199 i giovani dai 18 ai 28 anni coinvolti nel Servizio Civile Universale nella Marca Trevigiana con l’ultimo bando, quello del 2020, con inizio attività il 25 maggio 2021 e conclusione prevista il 24 maggio 2022.
I 199 volontari sono stati impiegati in 12 progetti:
- 66 volontari nei 4 progetti in ambito sociale,
- 103 volontari nei 5 progetti in ambito culturale,
- 18 volontari nei 2 progetti in ambito di educazione ambientale,
- 12 volontari nel progetto in ambito associazionismo e volontariato.
I giovani stanno operando all’interno di 88 enti del territorio di cui 72 pubblici (Comuni, case di riposo pubbliche, musei comunali, un istituto scolastico superiore) e 16 privati e del terzo settore (associazioni di volontariato, fondazioni, asili parrocchiali).
Significativo il fatto che solo in 4 su 199 abbiano interrotto il servizio per la scelta di non fare il vaccino, fatto che racconta il diverso atteggiamento di molti giovani – forse una diversa responsabilità? – verso la collettività.
«Tra i giovani e i giovanissimi c’è stata un’alta adesione alla campagna vaccinale per la forte esigenza di buttarsi al più presto alle spalle l’esperienza della pandemia – spiega l’avv. Enrico Genovese, coordinatore del Servizio Civile Universale per l’Associazione Comuni -. È per questo che abbiamo chiamato il nuovo programma 2022 “Il Telaio”: saranno infatti loro a dare un contributo significativo a ritessere i legami sociali e a ricucire le tante ferite che il Covid ha lasciato nelle nostre comunità».
Il bando 2022: le domande vanno presentate entro il 26 gennaio
Il bando per il Servizio Civile Universale 2022 è uscito il 14 dicembre scorso. I trevigiani dai 18 ai 28 anni avranno tempo fino al 26 gennaio 2022 per fare domanda e inserirsi in uno degli otto progetti de “IL TELAIO – La comunità che rEsiste ritessendo legami”, il programma di servizio civile, di cui è capofila l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana.
Sono 220 i posti a disposizione per poter essere inseriti in un programma arrivato al secondo posto a livello nazionale su 752 programmi presentati per il bando di finanziamento del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
È la prima volta che la progettazione dell’Associazione Comuni, che partecipa al bando nazionale da anni, raggiunge la vetta della classifica. Ed è il risultato di un grandissimo lavoro di squadra, che vede consolidata la partnership con il Centro di Servizio per il Volontariato Belluno-Treviso, punto di riferimento delle associazioni della Marca Trevigiana.
«Quest’anno l’offerta di Servizio Civile è particolarmente importante perché la pandemia ha lasciato molte ferite nelle nostre comunità che i giovani potranno concorrere a sanare con il loro servizio, ricevendo in cambio formazione e un’esperienza professionalizzante utile al loro futuro lavorativo» commenta Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni.
«La cultura del volontariato è decisiva per costruire una società più inclusiva e il contributo dei giovani, soprattutto in questa fase delicata, è determinante. Il Servizio Civile è una palestra di vita e solidarietà unica nel suo genere. Un’opportunità di incontro e confronto con un mondo che opera quotidianamente nel territorio a sostegno dei più fragili e bisognosi per migliorare il benessere delle nostre comunità» afferma Alberto Franceschini, presidente del CSV Belluno Treviso.
IL TELAIO per ricucire le ferite sociali lasciate dal Covid
IL TELAIO è articolato in 8 progetti in cui saranno inseriti i giovani che parteciperanno al bando di selezione. Il filo conduttore che unisce i progetti è l’obiettivo di rendere più resilienti le comunità locali attraverso interventi appunto di “ricucitura” in ambito sociale, ambientale e culturale.
I giovani volontari potranno scegliere se essere inseriti in strutture volte alla cura di minori, anziani, persone in condizioni di disagio sociale o con disabilità oppure in progetti culturali o di sostenibilità ambientale. Sono 116 gli enti complessivamente coinvolti questa volta e 185 le sedi di servizio, di cui 150 sono Comuni ed enti pubblici e 35 realtà del Terzo Settore.
Il bando nazionale 2021 è uscito alla vigilia del 15 dicembre, Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale, istituita nel 2020 dalla Presidenza del Consiglio “a fine di attribuire un adeguato riconoscimento al meritevole impegno e dedizione di tutti i giovani che partecipano all’attuazione del Servizio Civile Universale”.