Lo scorso mese di settembre la Provincia di Treviso ha varato il “Tavolo per la Sicurezza Stradale”.
Il progetto è nato con l’obiettivo di invertire il drammatico trend degli incidenti nelle strade del Trevigiano, che quest’anno in particolare ha registrato un tragico aumento di incidenti mortali.
D un’analisi specifica svolta dal Centro di Monitoraggio degli Incidenti Stradali della Provincia di Treviso (seppur parziale non essendo ancora concluso l’anno e dunque in attesa della certificazione Istat) emerge come infatti, ad esempio, nei soli mesi di settembre e ottobre nel 2022 si siano verificati rispettivamente 11 incidenti con esito fatale, rispetto a una media di 3,4 mortali al mese, e di 8 mortali a ottobre, mese che storicamente registra un valore medio di 5,1 incidenti.
A eccezione di questi dati, per i quali il 2022 risulta un anno “anomalo”, l’annualità corrente, seppur non ancora conclusa, registra un andamento simile al 2019 e al 2016; guardando invece all’ultimo decennio, dal 2012 al 2021 i sinistri mortali rilevati e certificati da Istat nel territorio della provincia sono 535, mentre i mesi più critici risultano luglio e agosto, con 59 incidenti mortali ciascuno in dieci anni.
L’analisi della Provincia ha messo in evidenza, inoltre, come la maggior parte dei sinistri mortali sia dovuta a scontri frontali, fuoriuscite autonome, distrazione e investimenti di pedoni: per quest’ultimi si è riscontrato che nel corso del 2022 i pedoni purtroppo deceduti a causa di un investimento sono stati 7 sul territorio sino a oggi, il medesimo dato è stato registrato nel 2019,2018 e 2014, mentre sono stati 11 gli investimenti registrati nel 2021 e nel 2017, 9 nel 2015 (inferiori in tutti gli altri anni). Complessivamente, il Centro di Monitoraggio ha rilevato dal 2012 85 investimenti di pedoni, che rappresentano il 15,89% dei sinistri mortali rilevati.
Sono sempre 7 i ciclisti rimasti coinvolti in incidenti con esito fatale nel 2022: 66 nell’ultimo decennio, ovvero il 12,34%. Dall’analisi emerge come l’andamento del 2022 risulti simile, in termini numerici, al 2021.
È stato confrontato, inoltre, il rapporto tra la gravità degli incidenti stradali e l’intensità del traffico: l’interpretazione dei dati, paradossalmente, dimostrerebbe come la gravità aumenti con il diminuire del traffico.
Prendendo in considerazione il rapporto medio tra eventi mortali e incidenti con lesioni (ovvero il numero di incidenti con vittime ogni 100 incidenti con feriti), questo è del 2,48% negli ultimi dieci anni, con un picco straordinario del 3,25% nel 2021.
Tuttavia, ad avvalorare l’ipotesi sopra riportata, ci sarebbe il dato 2020: durante il lockdown, gli spostamenti sono stati molto limitati e il traffico quasi inesistente, eppure il valore medio è salito al 3,96%, quasi il doppio rispetto alle percentuali riscontrate negli anni precedenti (2,15% nel 2012, con 60 incidenti mortali rilevati, 2,10% nel 2013, con 51 incidenti mortali, 2,25% nel 2017, ancora con 51 sinistri mortali).
Nel 2019, anno pre-pandemia, il valore era di 2,33%. Infine, la fascia oraria più “a rischio” risulta essere quella compresa tra le 17 e le 19, corrispondenti all’uscita dal lavoro.
Proprio per diffondere una maggiore consapevolezza sui rischi della strada, sugli effetti che seguono un incidente e agire con iniziative concrete sul territorio, il “Tavolo per la Sicurezza Stradale”, che opera nei quattro ambiti della salute, del sociale, dell’educazione e della viabilità, ha come obiettivi ridurre l’incidentalità, i costi economici, sociali e sanitari dei possibili traumi che conseguono un incidenti, sensibilizzare e informare la comunità attraverso lezioni formative e campagne mirate sui comportamenti corretti da tenere alla guida.