Un’aggressione in pieno giorno ha scosso il cuore commerciale di Treviso, mettendo in discussione il futuro di uno dei negozi di abbigliamento più noti e apprezzati della città. Alfredo Petrin, 89 anni, titolare dello storico negozio in vicolo Rialto, si trova ora a fronteggiare una situazione che in oltre 60 anni di attività non aveva mai sperimentato.

L’incidente

Sabato mattina, ieri, in un orario di punta per lo shopping, tre individui sono entrati nel negozio Petrin. Alessandra Petrin, figlia del titolare, si è trovata da sola ad affrontare gli aggressori. “Mia figlia è spaventatissima, sotto choc,” racconta Alfredo Petrin. “Se li è trovati dentro il negozio, è stata accerchiata dietro al bancone mentre uno di loro le frugava nella borsa. Ci ha raccontato tutto piangendo.”

L’episodio ha segnato profondamente la famiglia Petrin, tanto da mettere in dubbio la continuazione dell’attività. “Abbiamo riaperto da poco ma adesso, dopo quello che è successo, non so se avremo la forza di continuare. Possiamo anche chiudere tutto,” afferma amaramente Alfredo Petrin.

Una storia di eleganza e qualità

Il negozio Petrin non è solo un punto vendita, ma un pezzo di storia del commercio trevigiano. Aperto oltre 60 anni fa, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per l’abbigliamento di qualità. “Ho cominciato con filati inglesi,” ricorda Alfredo, “e negli anni ho contato clienti di ogni tipo. Alcuni arrivavano apposta da Milano. Ma ci sono stati anche attori e attrici che recitavano nel vicino Garibaldi. Ricordo Walter Chiari, Ugo Pagliai, Paola Gassman.”

La passione e la dedizione dei Petrin sono state riconosciute anche dalle istituzioni locali. Nel 2014, l’allora sindaco Manildo premiò il negozio per il traguardo dei 50 anni di attività.

Le sfide recenti

Nonostante la sua lunga storia di successo, il negozio Petrin ha dovuto affrontare diverse sfide negli ultimi anni. Il cantiere dell’Eden ha penalizzato l’intero vicolo per molti mesi, seguito dalla pandemia di Covid-19. Infine, i cambiamenti nelle abitudini di acquisto e l’ascesa dell’e-commerce hanno messo alla prova il modello di business tradizionale del negozio.

“Mi sono sempre rifiutato di mettere in rete abiti, camice e maglioni,” spiega Alfredo. “I miei capi si apprezzano dal vivo, devono essere toccati, indossati. E poi da noi i clienti trovavano una specie di famiglia, eravamo pronti a consigliare, ad adattare, a capire cosa andava meglio per le diverse occasioni.”

Preoccupazioni per la sicurezza

L’aggressione di sabato ha riacceso i riflettori sulla questione della sicurezza in centro città. “In vicolo Rialto c’è sempre meno sicurezza, ormai gli episodi si ripetono. E anche in piazza Pio X,” denuncia Petrin. “Spero che qualcuno faccia qualcosa perché così è difficile andare avanti.”

Non è la prima volta che il negozio Petrin subisce atti criminali. Nel 2003 ci fu un furto notturno, e qualche anno dopo fu infranta la vetrata. Ma l’aggressione in pieno giorno rappresenta un salto di qualità preoccupante.

Un futuro incerto

Dopo aver chiuso nel 2022, i Petrin avevano deciso di riaprire il negozio ad agosto, solo poche settimane fa, per vendite mirate di qualità. Ora, questo recente episodio mette in dubbio la prosecuzione dell’attività.

“Siamo molto scossi,” conclude Alfredo Petrin. “Abbiamo chiuso il negozio qualche anno fa e da un paio di settimane avevamo deciso di riaprire. Adesso però ci ripensiamo, vedremo se ne vale la pena.”

La vicenda del negozio Petrin solleva interrogativi non solo sul futuro di questa storica attività, ma anche sulla sicurezza e la vivibilità del centro storico di Treviso. Le autorità locali sono ora chiamate a rispondere alle preoccupazioni dei commercianti e dei cittadini per garantire un ambiente sicuro e favorevole al commercio di qualità che ha sempre caratterizzato la città.