Si tenuto ieri in sede regionale un tavolo di confronto rispetto alla situazione del Tessitura Monti di Maserada (TV).
L’incontro è stato convocato dall’Assessore regionale al lavoro che lo ha gestito insieme all’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto, alla presenza del curatore della procedura di liquidazione giudiziale Mario Pettinato, delle parti sindacali e delle RSU.
Obiettivo del tavolo era comprendere quali sono le iniziative che il curatore ha intenzione di realizzare dal momento che c’è stata la conversione in liquidazione giudiziale dell’amministrazione straordinaria.

160 lavoratori

Rispetto a questo, il curatore ha specificato che verranno valutate ancora possibili soluzioni industriali che possano consentire l’eventuale recupero in termini produttivi del sito e di parte dei circa 160 lavoratori attualmente in forza presso lo stabilimento.
Questa ricerca verrà fatta nel prossimo periodo. Al momento, dagli elementi raccolti, le possibilità risultano abbastanza remote.
“Abbiamo chiesto alle parti del tavolo – sottolinea l’Assessore al lavoro del Veneto – di poter avere confronti costanti e continui rispetto all’evoluzione della situazione per poter verificare se, effettivamente, emergeranno manifestazioni di interesse concrete che interessino parte dei lavoratori. E, quindi, di intervenire in termini complementari con le politiche attive di ricollocamento sul territorio dei lavoratori che non faranno parte dell’eventuale nuovo perimetro aziendale”.

Cassa integrazione fino al 31 dicembre

I sindacati che si sono già precedentemente attivati nella richiesta di cassa integrazione che avrà validità fino al 31 dicembre 2023,confermano, inoltre, che le spettanze dei lavoratori e lavoratrici della Monti sono e saranno regolarmente pagate. Il prossimo incontro con la Regione del Veneto e il commissario è fissato per venerdì 21 aprile.

“L’abbiamo chiesto a breve scadenza per far sì che le parti possano valutare e decidere nel minor tempo possibile le azioni più opportune da intraprendere nell’interesse dei lavoratori” conclude l’Assessore regionale al lavoro. La speranza dei sindacati è che si possa concretizzare un’acquisizione da parte di qualche soggetto. Purtroppo, oggettivamente, più passa il tempo, più si restringono le possibilità di un salvataggio.