TIRAMISU’: TRA LE RICETTE TAROCCHE E DI FANTASIA CI SONO DI MEZZO I NOSTRI VALORI
Intervento di Dania Sartorato, presidente Fipe e Unione Confcommercio della provincia di Treviso
“Il futuro del tiramisù poggia su radici antiche e non ci spaventano né i dibattiti, né le ricette fantasiose, né quelle tarocche che dir si voglia. Anzi ci confortano. Per una ragione molto semplice: perché il tiramisù è talmente parte integrante del nostro DNA, di imprenditori, ristoratori e cittadini trevigiani che non ha nulla da temere. Con le sue innumerevoli imitazioni, si conferma essere, a distanza di decine di anni, il dolce più richiesto ed amato, simbolo della convivialità, icona della trevigianità, nonché – c’è stato pure questo – oggetto di contese territoriali e famigliari.
“Una manciata di leggende ne raccontano la nascita, altre ne decantano le virtù e i luoghi di appartenenza. Mai nessun dolce ha saputo smuovere, come il tiramisù trevigiano, territori, provincie, regioni, basandosi su un’unica tradizione, quella pratica, che si basa sulla passione e si tramanda di persona in persona, perché sa accendere interesse autentico e parla un linguaggio universale. Su di esso si addensano le ambizioni di Accademie e Confraternite di vario genere, oltre che le fantasie, le scuole di pensiero, le abilità personali, le richieste delle categorie e le inclinazioni artistiche.
“Il tiramisù non è solo un dolce, ma è molto di più e per questo motivo non credo che abbia bisogno di essere contenuto in regole, disciplinari, leggi, regolamenti, accademie. E’ e resta il dolce per eccellenza di Treviso, buono, semplice, adatto a tutti. Forte della sua semplicità, si è imposto spontaneamente nel mondo della ristorazione e fa volare la pasticceria, ma sa reggere, con la sua sola potenza evocativa ed il fortissimo appeal, uno dei più colossali progetti di marketing territoriali di successo quale è la TWC, in questi giorni a Barcellona. Ci emoziona ogni giorno con rinnovata energia, ci ha consentito di varcare i confini nazionali ed internazionali, regalandoci le migliori soddisfazioni.
“Come ristoratori e operatori commerciali, abbiamo l’onore e l’onere di continuare ad interpretarlo al meglio nel nostro lavoro quotidiano. Non possiamo chiedere di più e, se fatto con passione, non ci verrà mai sottratto. Perché il tiramisù è di tutti noi, un patrimonio comune, un vero dolce globale con radici locali. E per questo Fipe, e con essa tutta la Confcommercio, non farà mai mancare il proprio impegno.”