Doccia fredda, anche se annunciata. Giovanni Tomassini dovrà operarsi nuovamente al ginocchio infortunato lo scorso giugno. Ieri lo staff medico di Treviso Basket ha ricevuto i risultati degli esami strumentali cui il giocatore si era sottoposto in seguito allo stop improvviso accusato un mese fa, nel pieno del piano di recupero. Una pessima notizia per coach Menetti che, dopo la separazione da Maalik Wayns, si ritrova con il reparto esterni ridotto all’osso.
Tomassini era stato firmato la scorsa estate come piano-B dopo la dipartita di Matteo Fantinelli. Sul play di Cattolica la società biancoceleste aveva scommesso con un contratto triennale, preventivandone l’assenza nel girone d’andata in cui avrebbe dovuto completare la riabilitazione dopo l’operazione chirurgica al legamento crociato del ginocchio destro. Le strategie di mercato della De’ Longhi si erano orientate di conseguenza, confermando Antonutti e puntando su una coppia di guardie straniere che potesse sia surrogare Tomassini che giocargli al fianco. La stessa decisione di rinnegare il rinnovo con Gherardo Sabatini, cedendo il giocatore bolognese all’UCC Piacenza, era figlia di tale piano tecnico. Che nel giro di poche settimane è però completamente mutato.
Tomassini verrà operato nei prossimi giorni a Reggio Emilia, il nuovo stop dovrebbe comportare sette mesi di attesa prima di rivedere il giocatore in campo. Un lasso di tempo enorme tanto per l’atleta quanto per il club che ora dovrà per forza compiere delle valutazioni. In primis, sul mercato: per competere in assoluto per la promozione sarà necessario aggiungere almeno una pedina sul perimetro per non sovraccaricare Imbrò, Burnett ed Uglietti ovvero gli attuali portatori di palla (adattati). La società è vigile e cerca possibili soluzioni, sia italiane che straniere, pur con le restrizioni obbligate dall’assenza di visti extracomunitari. Le opportunità al momento sono però poche, tra giocatori che non vogliono scendere di categoria a società che non intendono privarsi di pedine preziose.
Una riflessione meriterà anche la situazione dello stesso Tomassini. Treviso Basket non ha mai potuto contare sulle prestazioni dell’ex Casale Monferrato ed una clausola presente nel suo contratto potrebbe consentire al club di uscire dall’accordo. Sarebbe una riedizione di quanto visto esattamente dieci anni fa con Giuliano Maresca e la Benetton, quando una serie di infortuni in serie impedì alla guardia romana di giocare finché la società biancoverde non decise di risolvere il rapporto contrattuale. All’epoca a salvare una stagione resa complicata da altri problemi in regia – Dashaun Wood sostituito a gettone da Bobby Dixon, poi reintegrato ma mai al top della forma; Stephen Markovic oggetto misterioso – giunse il provvidenziale ritorno di Massimo Bulleri. Chissà se anche stavolta, nei corsi e ricorsi storici, sarà l’ingaggio di un regista italiano a svoltare l’annata della Treviso dei canestri.