Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, commenta gli spostamenti ancora problematici, per passeggeri e pendolari che utilizzano come mezzo di trasporto, autobus e vaporetto. “Dopo la mole di ordinanze che la Regione del Veneto ha preparato per normare anche le situazioni più di nicchia, riteniamo sia giunto il momento di affrontare, con forza e determinazione, il rebus del trasporto pubblico a Venezia, sia sulla terraferma che in laguna. Non capisco, perché i frequenti disservizi e gli episodi di irritazione da parte degli utenti, non richiamano la stessa attenzione che la Regione del Veneto ha dedicato, nelle scorse settimane, alle proteste plateali di alcune categorie. È ormai evidente – ribadisce la consigliera M5S – che il trasporto pubblico locale veneziano, è una delle grandi emergenze irrisolte conseguenza del Covid-19, che non può essere gestita con la stessa modalità usata per le province di Vicenza e/o Rovigo, per ovvie peculiarità morfologiche del territorio. Per esempio, un pendolare non può arrivare nell’isola di Burano in bicicletta o in monopattino. Forse, la situazione può fa sorridere, ma chi resta a terra e ha un vaporetto con cadenza oraria, sorride poco. Data la complessità di Venezia e dei trasporti in laguna, niente e nessuno vieta al Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, di adottare ordinanze ad hoc, con misure operative più stringenti e specifiche. Tuttavia, è necessaria una serie di provvedimenti, mirati, al fine di sbrogliare questa situazione che crea un problema non di poco conto ai nostri cittadini e turisti. Partendo dalle prenotazioni online, al controllo scrupoloso degli accessi, dal ferreo obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale, al distanziamento per garantire più persone per tratta di viaggio, a tutti gli innumerevoli strumenti utili, che i tecnici troveranno per limitare i disagi. Migliorare il trasporto pubblico in laguna nella fase 2 da Covid-19 – conclude Erika Baldin – risulta indispensabile, per evitare che Venezia diventi una Disneyland deserta. Si parla in concreto, di un problema straordinario, che va risolto con impegno mirato e straordinario. A prescindere dal nodo delle risorse di Actv, facciamo appello all’impegno del Governo, anche e non solo, per i dipendenti che in questo momento sono a casa: la cassa integrazione non dura in eterno e gli stagionali aspettano risposte”.