Deborah Compagnoni e Giulia Viola non sono proprio volute mancare, ieri, alla prima edizione della Treviso in Rosa, la manifestazione podistica, non competitiva, protagoniste le donne, organizzata in vista del Giro d’Italia. L’ex olimpionica di sci e l’azzurra del mezzofondo protagoniste, con oltre 1.600 partecipanti, di una grande festa nel segno dello sport e della solidarietà. Ben 171 le atlete iscritte della sezione LILT del capoluogo della Marca, il gruppo più numeroso.
Aspettando il Giro d’Italia, allora, Treviso si muove. Eccome, se si muove. Il colore distintivo è, anche questa volta, il rosa. Ma la bicicletta c’entra fino ad un certo punto. Un’invasione colorata della città, percorsa in lungo e in largo, di corsa, passeggiando con le racchette del Nordic Walking. O semplicemente camminando. Promossa da Trevisatletica e Corritreviso (lo staff della stracittadina, a carattere competitivo, in programma in città il 26 giugno), in collaborazione con l’amministrazione comunale e la LILT, Treviso in rosa è stata un trionfo. I numeri, innanzitutto: 1.617 partecipanti, provenienti da tutta la Marca, ma anche dalle province di Venezia, Belluno, Padova, Vicenza e persino dal Friuli. Un grande sforzo organizzativo, concentrato in poco più di un mese.
E poi la festa, che ha coinvolto proprio tutti. Con mariti, fidanzati e figli ad attendere sul traguardo di Viale Burchiellati l’arrivo delle podiste, più meno improvvisate, in maglia rosa. Applaudite anche donne col pancione, mamme che spingevano le carrozzine, cagnolini infiocchettati di rosa. E poi palestre, società sportive legate al mondo del podismo e non solo, come la delegazione dello Skating Club 90 che a fine marzo, sempre in viale Burchiellati, aveva animato la maratona sui pattini.
“Più gente che va a piedi e in bici – ha detto l’assessore allo sport del Comune di Treviso, Ofelio Michielan – e meno auto: è questa la città che vogliamo. E dove non ci sono classifiche, ma una partecipazione aperta a tutti, ci piace ancora di più. L’esperimento è riuscito alla grande: Giro d’Italia o meno, ci impegneremo perché Treviso in rosa diventi una classica”.
Carla Pinarello, arrivata in carrozzina dopo l’incidente subito di recente in una granfondo ciclistica, in rappresentanza di una famiglia e un’azienda particolarmente vicina a Treviso in rosa, ha fatto proprio il pensiero di Michielan: “Una bellissima domenica – ha detto – una grande festa. Il rosa è un colore che emoziona. L’importante è muoversi: spero che tante donne, dopo questa corsa, salgano anche in bicicletta”.
Treviso in rosa è servita anche a sostenere l’impegno della LILT, presente in piazza, per tutta la mattinata, con il camper attrezzato ad ambulatorio mobile. Treviso in rosa è stata l’occasione, una volta di più, per affermare la forza dello slogan che anima la Lilt: “Prevenire è vivere”.
CREDIT Foto Gabriele Marsura e Lorenzo Sottana