Truffe Superbonus 110% altri 27 milioni sequestrati

La Guardia di Finanza di Treviso ha eseguito una serie di sequestri, delegati dall’Autorità Giudiziaria su 25 milioni di euro di crediti d’imposta e oltre 2 milioni di euro fra somme di denaro, immobili e autovetture. I beni appartenenti a cinque indagati e una società collegata un consorzio con sede nella Destra Piave che già era stato soggetto ad un’altra indagine per  per 7 milioni di euro di crediti fiscali e 1,2 milioni per immobili. Il tutto nell’ambito di un’indagine sulle truffe relative ai crediti fiscali generati dai lavori edili rientranti nel “Superbonus 110%”

Truffe a 300 clienti

Dopo i sequestri della scorsa estate, le indagini sono proseguite, anche sulla base delle denunce presentate da circa 300 clienti del consorzio. Residenti in varie province del Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Clienti che si sono rivolti alla Guardia di Finanza per chiedere di procedere penalmente nei confronti di quanti si erano impegnati a realizzare importanti lavori edili che poi, in moltissimi casi, non avevano mai nemmeno iniziato.

Sulla scorta degli elementi probatori raccolti in quest’ultima fase, le Fiamme Gialle hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Treviso altri tre professionisti. Un direttore dei lavori e due asseveratori, che hanno collaborato con quattro società collegate al consorzio. L’accusa è di  aver falsamente certificato l’avvenuta esecuzione o la congruità delle opere oggetto dell’agevolazione. Corresponsabili quindi dei reati di truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Il consorzio e le altre quattro società coinvolte, invece, sono stati segnalati per violazioni alla normativa relativa alla responsabilità amministrativa da reato degli enti.

Nel complesso, quindi, si sta attualmente procedendo nei confronti di sei persone e cinque società, per le quali è avvenuto il sequestro  di oltre 35 milioni di euro, tra crediti e altri beni. L’intervento testimonia, ancora una volta, l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Treviso nell’attività di contrasto alle condotte che pregiudicano il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche, stanziate per sostenere la ripresa a seguito della crisi economica collegata all’insorgere dell’emergenza epidemiologica da
Covid-19.