Si è svolta ieri, con successo di pubblico e grande interesse, la conferenza sul turismo sostenibile organizzata nell’ambito del Festival “Le vie della Bellezza”, in collaborazione con Ciset ed Unione provinciale Confcommercio.
L’incontro, introdotto dall’organizzatrice del Festival Valentina Cremona, ha visto l’intervento del CISET con la sua Senior Researcher Federica Montaguti, che ha paragonato questa interessantissima fetta di territorio della Marca Trevigiana ad altre aree di interesse turistico come le Langhe, la Provenza, alcune zone della Puglia e della Calabria, aree che hanno saputo “compiere le scelte giuste” incrociando biodiversità, natura, bellezza, cultura, enogastronomia.
L’area dell’IPA Asolano e Monte Grappa, di cui fanno parte i comuni che ospitano la manifestazione le Vie della Bellezza, co-promosso dal Comune di Cavaso del Tomba ed altri importanti Enti e Fondazioni, ha infatti registrato un andamento positivo degli arrivi di turisti negli ultimi 6 anni (2017-22) nonostante la pandemia. Anche se i dati di alcuni comuni per il periodo non sono disponibili, si può dire che la zona attira circa 50.000 turisti l’anno per un totale di 140.000 notti.
Si tratta di volumi ancora molto contenuti che mostrano come il turismo potrebbe rafforzarsi quale opportunità di crescita del territorio, ma altre esperienze indicano come anche la fase di “scoperta” di un territorio da parte dei turisti sia importante per le decisioni che poi ne determinano il futuro. Come ha spiegato la relatrice, non esiste infatti un “turismo sostenibile”, ma piuttosto una gestione sostenibile dello sviluppo del fenomeno turistico in uno specifico territorio.
A partire da una serie di casi italiani e internazionali, molti dei quali seguiti direttamente da CISET, Montaguti ha evidenziato come alcune precise scelte da parte delle imprese e delle amministrazioni territoriali, abbiano poi determinato il rapporto tra turisti e territorio negli anni successivi. La 30nnale esperienza di CISET a supporto delle destinazioni turistiche mostra infatti come non esista un modello unico che, applicato una volta, garantisce uno sviluppo sostenibile del territorio, ma piuttosto come mantenere l’equilibrio, che è nella definizione stessa di sostenibilità, sia frutto di una continua serie di azioni e decisioni in precisi “istanti” guidate da una visione e dalla consapevolezza che deriva dalla conoscenza tecnica del settore e dei dati.
Montaguti ha sottolineato come queste scelte siano ancor più importanti nel contesto attuale, dove la sostenibilità non è solo un obiettivo delle destinazioni turistiche, ma un elemento determinante per molti turisti, e in particolare per i turisti del segmento up market, che non ricercano più solo servizi esclusivi e enclave di lusso in destinazioni famose, ma piuttosto esperienze uniche fuori dai soliti circuiti a contatto con territori e comunità, dando grandissima importanza al rispetto dell’ambiente, sia da parte delle imprese che li ospitano, sia di chi vive e gestisce il territorio. Un’opportunità unica, ma che richiede consapevolezza.
Per l’Unione provinciale Confcommercio, che associa al suo interno tutte le categorie turistiche, la riflessione sulla sostenibilità è di fondamentale importanza proprio per comprendere quali politiche attive attuare mettendo insieme il pubblico ed il privato nell’interesse più generale di attrarre un turismo diversificato e rispettoso dell’ambiente.
L’incontro si è concluso con l’intervista, da parte di Valentina Cremona, a Francesco Ornella, pasticcere di Volpago del Montello, creatore di un dolce ispirato a Canova e al suo territorio, che prende proprio il nome di “gusto Canova”, un mix leggiadro di vaniglia, mandorle, caffè (ma con ricetta blindata) che stabilisce una interconnessione diretta tra l’esperienza visiva, quella turistica, quella del “palato” per restituire un’esperienza immersiva indimenticabile a turisti e visitatori. Queste magiche terre si ricorderanno per la bellezza dell’arte e della natura ma anche per la particolarità dei sapori. Di fatto, come ha spiegato il Ciset e come è emerso dall’incontro di Cavaso, chiunque voglia “fare turismo” deve tener conto che è il principale “business del ricordo”, perché il turismo, soprattutto quello del futuro e sostenibile, corre sulle emozioni e sui ricordi delle persone.
Certo sul dolce Canova non ci sono dubbi, il ricordo resta.