“Info di servizio: arnica ottima per scottature”. Un post su Facebook di un’amica dopo la prima giornata di mare scatena curiosità. Ma come: non serviva per le botte? Quali sono, allora, le proprietà curative di questa pianta che cresce di solito in montagna? L’arnica montana è una pianta perenne con bei fiori di un colore giallo intenso che, in Italia, spunta sui prati ad alta quota, sia sulle Alpi sia sugli Appennini. È molto usata in omeopatia e in fitoterapia: le sue caratteristiche terapeutiche sono conosciute fin dall’antichità, i principi attivi vengono estratti dai fiori che, però, se mangiati sono tossici.
Tante le patologie per cui può portare effetti benefici: dalle malattie cardiovascolari a quelle respiratorie, dai disturbi dell’apparato digerente alle infezioni, ai traumi. Un complesso molto eterogeneo di sintomi che possono interessare sia il corpo, sia la psiche: interviene in modo efficace, infatti, sui vasi sanguigni, sui tessuti molli, sui nervi, su alcuni organi. La sua funzione più conosciuta, però, è l’applicazione su contusioni, dolori muscolari, botte, ferite, lussazioni, distorsioni e fratture. Gli esperti spiegano, infatti, che il rimedio omeopatico che si ottiene diluendo la tintura madre è efficace, in caso di traumi, per calmare il dolore, limitare la formazione di ematomi, accelerarne il riassorbimento e facilitare la guarigione. Se usata sotto forma di gel è essenziale che la pelle sia integra e non abrasa per evitare che si verifichino poi delle dermatiti. In omeopatia si trattano con questa pianta officinale anche gli stati di debolezza o per intervenire sugli effetti di strappi muscolari, cadute o parto. E allora, sono proprio queste sue straordinarie proprietà antidolorifiche e anti-infiammatorie che consentono di usare l’arnica anche per trattare le ustioni e le scottature.
Sul fronte dell’apparato cardiocircolatorio, l’arnica montana può essere utile per trattare l’eretismo cardiaco o il “cuore dell’atleta”, come anche quelle patologie che comportano una sensazione di costrizione nell’area toracica corrispondente al cuore. Utile anche per l’ipertensione con congestione del capo, in caso di vertigini mentre si sta camminando, con mani e piedi freddi, o nei confronti di varici, gambe pesanti o fragilità dei capillari e tendenza a fenomeni di ecchimosi o edema. Un po’ di arnica può aiutare anche per i disturbi legati all’apparato digerente, in caso, ad esempio, di nausea, di vomito, di alitosi o quando manca l’appetito e si ha una continua sensazione di sete. Grazie alle sue proprietà antisettiche, è efficace anche sulle punture d’insetto, aiutando a ridurre il gonfiore. Può essere consigliata, infine, anche per curare qualche lieve aspetto psichico: le paure improvvise, ad esempio, le emozioni particolarmente intense o gli stati di collera difficili da controllare.
In gel o per via orale, insomma, il risultato arriva. Ma l’arnica montana può essere assimilata anche sotto forma di decotto: basta far bollire un nel po’ di fiori freschi in un litro d’acqua per qualche minuto. Si filtra il tutto e il succo può essere applicato sulle lesioni, sulle ferite, sulle distorsioni, lasciandolo agire per una ventina di minuti.
Studi scientifici, in particolare americani, infine, hanno dimostrato, l’efficacia dell’arnica sotto vari profili terapeutici: usata, ad esempio, come analgesico dopo un intervento chirurgico, come rimedio contro le ecchimosi dopo interventi di lifting facciale, come sollievo dal dolore muscolare dopo prove fisiche particolarmente gravose, come la corsa di una maratona. Meglio, allora, portarne sempre un po’ con sé, al mare o durante le escursioni in montagna: per avere sempre a portata di mano una specie di pronto soccorso naturale.
Chiara Semenzato