Anche dall’esperienza dei medici “speciali” delle USCA, che visitano i positivi Covid-19 a domicilio, si può comprendere da una parte l’impegno del Servizio sanitario in favore di queste persone colpite dal virus, e dall’altra come sia importante evitare il contagio, e non portarlo nella propria casa: “Le ‘Unità Speciali di Continuità Assistenziale’ dell’Ulss 3 – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – entrano nelle abitazioni di chi è malato in isolamento e vedono e ci raccontano la fatica e l’oppressione della quarantena o del periodo di malattia. Chi fa quest’esperienza, chi vede sulla propria pelle come si complica la vita in una casa se un membro della famiglia contrae il contagio, difficilmente rinuncia alla mascherina quando esce in mezzo alla gente”.
Ad oggi sono 12 le unità speciali USCA attivate nella nostra Azienda sanitaria – continua il Direttore Dal Ben – con 26 medici impiegati, organizzati su 5 sedi, in servizio tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00. I report cha abbiamo realizzato insieme ai coordinatori di questa attività ci dicono di 177 pazienti già presi in carico a domicilio, e di 260 fin qui seguiti nelle Case di Riposo, numeri importanti per questo servizio supplementare messo in campo nell’Azienda sanitaria veneziana”.
Il ventaglio delle azioni dei medici USCA sia a domicilio dei pazienti in isolamento, sia nelle Case di Riposo, è ampio: si va dalla prima visita per la rilevazione dei dati clinici e per la presa in carico, alle visite successive con i necessari esami clinici e strumentali, alla monitoraggio periodico telefonico. Ben 142 sono stati, nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima, gli accessi domiciliari effettuati; ancora più numerosi gli accessi nelle Case di Riposo, che sono stati 194, a testimonianza del preciso affidamento che le strutture per anziani fanno su queste Unità speciali, vero e proprio riferimento per quanto riguarda la gestione dei pazienti Covid-19.