Sono 500 i nuovi pazienti ambulatoriali registrati al centro per i disturbi del comportamento alimentare dell’Ulss 4.
I dati
Di questi la maggioranza sono con diagnosi di anoressia ed una minoranza di bulimia. I minorenni costituiscono oltre la metà dei pazienti. Nelle due strutture riabilitative dell’Ulss 4 (dedicate e divise specificatamente per le cure a maggiorenni e minorenni) dal 2018 ad oggi sono state ricoverate 320 utenti di cui l’80% con diagnosi di grave anoressia nervosa, e nelle stesse strutture sono state erogate oltre 30.000 giornate in presenza residenziale e 2.300 di presenza diurna. I minorenni accolti in comunità sono stati 151.
La giornata di studio
A snocciolare i dati che identificano l’entità delle cure per i disturbi alimentari è stato il dottor Pierandrea Salvo, responsabile del centro dedicato alla cura dei disturbi alimentari all’Ulss 4, nell’ambito della giornata di studio “Speranza e dolore. I disturbi dell’alimentazione tra cura e famiglia” in svolgimento al Centro Culturale Da Vinci di San Donà di Piave. Al meeting, svolto in modalità forum per incentivare il confronto tra i partecipanti, sono presenti caregivers, associazioni dei familiari, clinici, psicologi, professori universitari ed in generale esperti in disturbi alimentari da tutta Italia.
Le cause
Tra i fattori che negli ultimi 4 anni hanno incentivato i disturbi alimentari nei giovani vi è dunque l’isolamento degli stessi a causa della pandemia, isolamento causato sia dalla chiusura delle scuole ma anche a quello delle famiglie nei confronti dei figli, ha spiegato il dottor Salvo. Per questo motivo il fondatore ed attuale vicepresidente del Coordinamento nazionale per i disturbi alimentari, Stefano Bertomoro, ha annunciato una serie di iniziative a livello nazionale per cercare di coinvolgere in queste tematiche anche gli istituti scolastici.
Il Centro Disturbi Alimentari dell’Ulss 4
L’Ulss 4, tra le prime aziende sanitarie in Veneto ad attivare un centro dedicato al trattamento e cura dei disturbi del comportamento alimentare (nel 2021 ha compiuto i 20 anni di vita) ha recentemente dato avvio alla realizzazione di una cittadella per la cura dei disturbi alimentari che sorgerà a Portogruaro nella sede della comunità residenziale “Casa delle Farfalle”. I dettagli sono stati forniti dal direttore generale Mauro Filippi. Sarà la prima ed unica realtà in Italia dedicata ai giovanissimi. Con un investimento di circa 1,2 milioni di euro la struttura passerà dagli attuali 400 a circa 1000 mq su due livelli, all’interno troveranno spazio una comunità residenziale per giovanissimi, il centro diurno e un’area ambulatoriale. “L’esordio della malattia è sempre più precoce e le richieste di aiuto arrivano da tutta Italia – ha spiegato Filippi – . Le cure sviluppate in questa struttura dell’Ulss 4 sono una eccellenza riconosciuta ovunque, ma va sottolineato che il modello veneto per la cura di queste problematiche è all’avanguardia in Italia, con strutture specifiche presenti in ogni azienda sanitaria. Se domani aprissimo la nuova ed ampia sede sarebbe già piena”.