Una giornata all’insegna della pratica sportiva, ma non solo, con un fitto calendario di incontri formativi per far conoscere la città o dedicati a tematiche ambientali, rivolti a studenti e insegnanti, ma anche ai cittadini: tanti gli obiettivi della prima edizione di “University Open Sport Day”, che si è tenuta oggi a Venezia, grazie alla collaborazione tra l’Università, il Comune ed il locale Cus.
La giornata si è aperta questa mattina, in contemporanea, con due incontri: il primo al Cotonificio Iuav, sul tema “Fare sport fa bene alla città. Tra mobilità attiva e spazi collettivi”; il secondo, nell’Aula Magna di Ca’ Dolfin, con Adriano Panatta e Raffaele Ferraro, a cui ha preso parte anche l’assessore all’Università, Paola Mar.
“Lo sport – ha sottolineato l’assessore – ha un ruolo molto importante nella nostra società: ha un linguaggio universale e può lanciare messaggi sociali, politici, economici, molto efficaci. Ma nello stesso tempo ha una valenza importante per chi lo pratica: non solo per il proprio benessere fisico, ma anche in ambito formativo, educativo, della creazione di relazioni umane che spesso durano per tutta la vita.
Questa iniziativa mi sembra perciò davvero significativa: l’auspicio è che possa diventare non solo periodica, ma possa coinvolgere anche altri atenei, sia italiani, che europei.”
Grande spazio ovviamente alla pratica sportiva, con possibilità di provare diverse specialità: da quelle più classiche (come voga alla veneta, corsa, scherma, rugby), a quelle più recenti, e molto praticate, come nordic walking, fitness, frisbee, zumba, calisthenics o plogging (che abbina la corsa alla raccolta dei rifiuti).
Spazio anche allo spettacolo, con “Celo celo manca”, presentato al Conservatorio da Franz Campi e Marco Tarozzi, e alla nostalgia, con l’incontro, al PalAntenore, con la “Squadra campione di basket universitario 1982”, di cui facevano parte campioni della Reyer come Gorghetto, Vazzoler e Grattoni.