Giovedì 4 aprile il festival “Mythos” propone il secondo evento di “Classici in musica” con il maestro Massimiliano Raschietti e i giovani attori di Tema Academy

 

Oreste, figlio del re Agamennone e Clitennestra, che medita di opporsi al potente oracolo di Apollo e all’ineluttabile sorte di dover vendicare il padre, uccidendo la madre, restituendo colpo per colpo e morte per morte. Napoleone Bonaparte il  condottiero, vincitore di tante battaglie e sconfitto a sua volta, che medita sugli ultimi  giorni nell’esilio di Sant’Elena. Guarda il mare, ripiegato e stanco, gonfio e apatico come una balena arenata su una spiaggia e prossima alla fine. E’ così che la regista Giovanna Cordova racconta due “uomini contro” del passato e del presente, al centro del secondo evento, connubio tra musiche d’organo e letture teatralizzate, di “Classici in musica”, la sezione del festival di teatro classico “Mythos 2024” di Treviso, realizzata dall’associazione Tema Cultura con la collaborazione della Fondazione Antiqua Vox. Lo spettacolo dal titolo “Uomini contro” è in programma giovedì 4 aprile (ore 20), nella chiesa di San Gaetano a Treviso.

Il Complesso di San Gaetano (che prende il nome dalla chiesa, costruita nella seconda metà del XII secolo per accogliere i pellegrini provenienti dalla Terrasanta), fa parte del Museo nazionale Collezione Salce. Al suo interno, sulla cantoria in controfacciata e dal parapetto in stile rococò, si trova lo straordinario organo a canne Callido opus 62, costruito nel 1770. Racchiuso entro un’elegante cassa dipinta a finto marmo, lo strumento è stato riportato alle sue caratteristiche originarie nel 1993, dall’organaro Gustavo Zanin. La “voce” del Callido, alla cui tastiera siederà il maestro vicentino Massimiliano Raschietti, si alternerà a quella dei giovani attori di Tema Academy, interpreti delle letture teatralizzate di testi scelti da Giovanna Cordova, direttrice artistica del festival “Mythos”.

Gli “uomini contro” del titolo, vincitori  e vinti al contempo, sono cinque figure emblematiche: Oreste, che vorrebbe opporsi al matricidio per vendetta, ma non può sottrarsene e accetta la sorte imposta; il re di Tebe Creonte, che non esiterebbe a condannare anche il proprio figlio, perché non sarebbe il padre a condannare ma il re che applica le leggi; l’ebreo Shylock, uno dei più “alti” personaggi sorti dal genio di Shakespeare, che nell’opera teatrale “Il mercante di Venezia” rivendica il diritto a non essere dileggiato e disprezzato a causa del suo credo, ammonendo “la stessa malvagità che voi ci insegnate sarà da me praticata”; Napoleone, l’imperatore che portò il mondo sulle spalle, solo e dimenticato a Sant’Elena ricorda la gloria dei campi di battaglia, asserendo che il tempo farà giustizia,  restituendogli il  ruolo e la grandezza che gli spettano; l’ultima voce di un uomo contro sorge dalle pagine del romanzo “Tonio Kröger” di Thomas Mann, ritratto un borghese sviatosi nell’arte, un bohémien pieno di nostalgie per la buona educazione e un artista con rimorsi di coscienza.

Le letture teatralizzate saranno scandite dai brani musicali scelti ed eseguiti al “Callido” da Massimiliano Raschietti, titolare della cattedra di organo al Conservatorio di Verona e direttore artistico del festival internazionale “Pagine d’Organo” di Treviso, organizzato da Fondazione Antiqua Vox. Raschietti aprirà lo spettacolo con la Toccatina di Ferdinand Tobias Richter, brano dal carattere drammatico e dai molti contrasti, in sintonia con lo spirito di vendetta del testo dedicato ad Oreste. Seguiranno la Passagalli di autore anonimo, breve momento malinconico e riflessivo, e il Capriccio con legature al contrario di Girolamo Frescobaldi, che adottò una tecnica compositiva non conforme e diversa, contraria alle regole, con un effetto carico di tensioni. Alla lettura su Napoleone è legato il brano ispirato allo stile delle ouverture francesi di Kurt Estermann. Le ultime due composizioni in scaletta sono un Allegro veneziano di Baldassare Galuppi, tipico degli ensemble per violini (il Kröger di Thomas Mann suona il violino) e il Dona nobis pacem di Johann Sebastian Bach, un’invocazione alla pace quanto mai attuale.