Vaccinazioni in palestre e palazzetti dello sport. Nel Veneto Orientale Usl 4 e Comuni fanno squadra per affrontare la vaccinazione antinfluenzale, mai importante come quest’anno. Se gli anni scorsi i 21 sindaci del Veneto orientale avevano partecipato come testimonial alla campagna vaccinale antinfluenzale, contribuendo a fare in modo che l’Ulss 4 si ponga ai vertici regionali per copertura vaccinale negli ultra sessantacinquenni, ora i primi cittadini sono pronti a mettere a disposizione anche palestre e palazzetti dello sport e altri luoghi di ampie dimensioni per incentivare ulteriormente la vaccinazione contro l’influenza, garantendo contestualmente la massima sicurezza sanitaria in epoca Covid.
“In questi giorni ne abbiamo discusso in videoconferenza con i sindaci – annuncia il direttore generale Carlo Bramezza – abbiamo chiesto loro di mettere a disposizione ampi spazi dove svolgere le vaccinazioni. Quindi non solo in ambulatori medici ma in spazi pubblici, che possano essere attivi anche in orari extra-lavorativi, il sabato e la domenica. In questo modo cerchiamo di agevolare chi lavora e intende vaccinarsi, ma anche chi intende vaccinare i figli e non può farlo in orario lavorativo. La risposta dei sindaci, come del resto non avevo dubbi, è stata subito di ampia disponibilità. Ora attendiamo di ricevere le loro proposte e poi organizzeremo subito le vaccinazioni che inizieranno dal 12 ottobre”.
Per la popolazione residente nei comuni di questo territorio sono in arrivo 70 mila dosi di vaccino, circa 22 mila in più rispetto al quantitativo dello scorso anno. Circa 30.000 dosi di vaccino trivalente sono destinate alle fasce d’età che includono bambini dai 6 mesi ai 6 anni e adulti fino ai 60 anni d’età; 40.000 dosi di vaccino quadrivalente sono destinate alla popolazione con età superiore ai 60 anni.
“Quest’anno il vaccino contro influenza è più che mai consigliato per evitare che si possano sovrapporre l’infezione da coronavirus e quella dovuta ai virus influenzali – spiega il direttore del servizio Igiene e Sanità Pubblica, dottor Lorenzo Bulegato – . La quantità maggiore dei vaccini acquistati è quadrivalente, ossia volti a proteggere dai due ceppi di influenza di tipo A e dai due ceppi di influenza di tipo B, destinati alle persone maggiormente esposte alle complicanze dell’infezione. Il resto sono vaccini trivalenti, finalizzati a proteggere da due ceppi di tipo A e un ceppo di tipo B; questi interesseranno l’ampia fascia d’età della popolazione che spazia dai 6 mesi a 60 anni d’età, comprese categorie a rischio lavorativo e per patologia. Nel caso di bambini in età compresa tra 6 mesi e 6 anni, non vaccinati gli anni scorsi per l’influenza, sono previste due dosi di vaccino distanziate di un mese l’una dall’altra”.