Quindici proposte per rendere il Comune “amico dell’impresa”: la CNA le ha condivise con i candidati sindaco che si sfideranno alle elezioni amministrative del 14-15 maggio: Marco PerinFiorenza MoraoGiuseppe Romano e Renzo Franco, incontrati tutti tra ieri e oggi.

Il Comune di Vedelago ha una popolazione di 16.518 abitanti (dato al 31.12.2021) e conta 1.690 imprese attive (dato al 31.12.2022) 16 in più rispetto l’anno precedente ma 80 in meno rispetto a 10 anni fa.

Delle sedi di impresa attive, 490 sono artigiane (il 35,6% contro una media provinciale del 28,5%), 263 sono femminili, 112 giovanili e 170 straniere.

Nelle imprese attive a Vedelago lavorano a 5.052 addetti, di cui 1.228 nel settore artigiano, il 24% rispetto alla media provinciale del 19%. Ben il 37,5% degli addetti sono impiegati nel settore manifatturiero.

La vocazione produttiva del territorio è ben bilanciata tra primario, secondario e terziario, con il 19% delle attività legate all’agricoltura, il 34% legate alla manifattura e alle costruzioni, il 21% al commercio e il restante a servizi alle imprese (15%), servizi alla persona (5%) e alloggio e ristorazione (4%).

I dati sono stati elaborati dal Centro Studi di CNA territoriale di Treviso su dati forniti dall’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio Treviso-Belluno.

Le piccole imprese e le imprese artigiane vivono una fase congiunturale difficile. Prima la pandemia, poi la guerra, con il caro-energia e il caro materie prime che ha innescato una dinamica inflattiva e costretto la BCE ad alzare il costo del denaro. L’ente locale può giocare un ruolo fondamentale per rilanciare l’economia locale. La CNA auspica che i candidati accolgano nei loro programmi le sue proposte per dare un futuro alle nostre comunità.

In particolare una sta a cuore al presidente del mandamento di Castelfranco, Giampaolo Stocco, imprenditore metalmeccanico.

«Ai candidati che abbiamo incontrato abbiamo avanzato una proposta che è strategica per il futuro green del nostro territorio e la sua autosufficienza energetica – afferma -. Proponiamo che chi installa pannelli fotovoltaici sui capannoni della propria impresa per renderla autonoma energeticamente benefici di un credito di imposta sull’IMU per 3-4 anni che assorba almeno in parte il costo dell’intervento».

Oltre a questa proposta, ecco le altre condivise con i candidati.

COMUNE AMICO DELL’IMPRESA: GLI INTERVENTI UTILI

  1. Misure di sostegno. Concertare con le Associazioni di Categoria eventuali misure di sostegno alle imprese che si trovano più in difficoltà a causa della congiuntura. Ridurre o rinviare, senza sanzioni e senza interessi, le imposte e i tributi comunali con rientro rateizzato pluriennale.
  2. Pagamenti PA. Pagare i fornitori del Comune in un termine massimo di trenta giorni.
  3. Fisco. Ridurre in modo significativo le aliquote IMU sugli immobili diversi da quelli abitativi con effetto immediato.
  4. Appalti e lavori pubblici. Adottare obbligatoriamente la pratica della suddivisione degli appalti in lotti funzionali, introducendo un limite al numero di lotti che un’impresa può aggiudicarsi. Applicare quanto suggerito dal Focus Burocrazia e Appalti della CNA, per permettere l’effettiva partecipazione alle gare anche alle piccole imprese del territorio.  Favorire la rotazione dei fornitori della PA.
  5. Urbanistica. Fare progetti condivisi di rigenerazione urbana e immobiliare, valorizzando l’artigianato di servizio e il piccolo commercio. Per favorire tale operazione, prevedere agevolazioni e istituire un fondo da alimentare con gli oneri di urbanizzazione derivanti da interventi insediativi commerciali o di servizi di medio-grandi dimensioni.
  6. Energia. Promuovere la realizzazione di comunità energetiche nel Comune, a partire dagli edifici pubblici più idonei, favorendo le sinergie pubblico-private per una diffusa conoscenza dello strumento.
  7. Viabilità. Completare le circonvallazioni comunali, favorire una viabilità ecosostenibile. Pedemontana: lavorare insieme alla Regione Veneto per un rapido completamento dell’opera e delle bretelle di collegamento; e inoltre riconoscere riduzioni tariffarie per i residenti nel tragitto casa-lavoro, come ad esempio la gratuità dei pedaggi nei tratti compresi tra due caselli dopo quello di ingresso.
  8. Territorio. Razionalizzare le aree produttive del proprio Comune e dei limitrofi, migliorandone le infrastrutture fisiche e digitali (la banda larga rappresenta ormai un fattore abilitante all’attività d’impresa). Mettere a disposizione i dati dei fabbricati produttivi di una banca dati provinciale. Favorire la definizione di 25-30 aree produttive strategiche a livello provinciale.
  9. Servizi ai cittadini e alle imprese. Riorganizzare i servizi dei Comuni, favorendo le collaborazioni sovracomunali, negli ambiti ottimali da definire con la Regione Veneto.
  10. Burocrazia. Semplificare le procedure prevedendo l’armonizzazione dei regolamenti edilizi, urbanistici, ambientali, tributari con i Comuni confinanti e a livello provinciale. La PA non deve chiedere all’impresa dati che sono già in suo possesso. Per questo è importante rendere interoperabili le banche dati pubbliche: i fondi del PNRR per la digitalizzazione devono servire anche per questo.
  11. Cultura di impresa. Sviluppare iniziative per incentivare la cultura imprenditoriale e la propensione all’imprenditorialità nelle giovani generazioni, di concerto con il mondo produttivo e le scuole.
  12. Abusivismo. Fare controlli più incisivi, e i relativi interventi sanzionatori, per contrastare l’economia sommersa.
  13. Mafia. Tenere alta l’attenzione sul rischio di infiltrazioni mafiose nei tessuti produttivi più colpiti dalla crisi e nel settore edile. Sensibilizzare la popolazione in tema di legalità e promuovere la conoscenza di strumenti operativi di prevenzione dell’usura, come i confidi e i fondi antiusura.
  14. Credito. Sostenere i confidi territoriali al fine di agevolare l’accesso al credito con lo strumento delle garanzie o del prestito diretto. Il rapido aumento dei tassi d’interesse e il blocco del mercato dei crediti in edilizia rischia di provocare un grave shock finanziario anche nelle aziende economicamente sane.
  15. Sanità. Garantire che il diritto di accesso alle prestazioni e ai servizi avvenga in tempi rapidi, con il potenziamento delle strutture poliambulatoriali e l’assistenza domiciliare. Rafforzare la collaborazione tra gli operatori di assistenza sanitaria e i servizi sociali.