E’ il comunicato proveniente da Arcilesbica e Lgbt: “La Regione Veneto non ci sta a cedere il titolo di campionessa di omofobia istituzionale alla Lombardia di Maroni”.

I due gruppi tengono a specificare: “Dopo l’istituzione della festa della famiglia naturale fondata sull’unione tra un uomo e una donna, l’approvazione di mozioni anti gender e l’invio di una delegazione al Family day, arriva il patrocinio a un evento che si è tenuto martedì all’auditorium del Collegio Vescovile Pio X di Treviso. Ma è l’assessora alla scuola della Regione, Elena Donazzan, a dimostrare più degli altri il suo furore ideologico nell’affrontare temi importantissimi come l’educazione all’affettività ed alla sessualità consapevoli, noncurante del suo ruolo istituzionale”.

E’ questa la protesta proveniente dai due gruppi che protestano sulla scelta sulla “teoria gender” presa dalla Regione.

E così le due istituzioni lgbt concludono: “E’ un tentativo violento e a tratti disperato, di consolidare l’omofobia, impedire l’apertura verso il pluralismo, e allevare generazioni di fanatici pronti a escludere chi è diverso da una presunta normalità. Nulla c’entrano, quindi, la psicologia e pedagogia: è solo una battaglia ideologica in nome della peggiore destra reazionaria”.

Matteo Venturini

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