Mattia Collauto
Mattia Collauto

Questa mattina il Direttore Sportivo del Venezia FC, Mattia Collauto, ha incontrato la stampa in videoconferenza. Ecco le sue dichiarazioni.

Innanzitutto Direttore: che cos’ha provato in occasione dell’ultimo match, contro la Roma?

“Non lo so. In realtà stavo già pensando a alla seconda ondata del campionato, a come affrontarla, nel senso che: credo che contro la Roma sia stata una partita che naturalmente ha portato entusiasmo, in un momento dove la squadra è cresciuta affrontando delle difficoltà, però al tempo stesso ho cominciato già a pensare, come detto, a quando ci sarà la seconda ondata, come la chiamo io, perché secondo me sarà un momento difficile. Nella prima parte di campionato era inevitabile, ed era riconducibile all’adattamento alla categoria, e quindi sapevamo che le prime partite potevano presentarci un po’ il conto. Ma questo non in termini di prestazioni perché la squadra ha sempre fatto ottime prestazioni ed è una squadra che riconosce l’idea del club che rappresenta, nel modo più appropriato, inoltre è una squadra che ha coraggio, a prescindere, gioca a viso aperto, sempre naturalmente con intelligenza a seconda delle squadre che si vanno ad affrontare, nonché dei momenti. Ma è una squadra che ha sempre dimostrato quello che vogliamo vedere: coraggio, voglia di vincere, quantomeno di provare a vincere le partite sempre; poi è chiaro che però il primo periodo, in particolare le prime quattro-cinque partite del calendario ci abbiano messo un po’ di difficoltà, e siamo andati a pagare lo scotto, però temo che le
difficoltà le troveremo nella seconda ondata, ed è quella che poi ci dirà se stiamo diventando grandi o no. E naturalmente, questo entusiasmo è imprescindibile se vogliamo
continuare a combattere in questo modo, e continuare ad avere una classifica soddisfacente. Naturalmente sono felice per il momento, sono felice per il club per primo, perché è un club che merita queste soddisfazioni, se non altro per il lavoro, per la mole di lavoro che si sta facendo tutti insieme. Poi certo, sono felice anche per i calciatori e per lo staff, però sto già pensando a quello che sarà, e quindi anche la sosta ci permette in un certo senso di ricaricarci, ma non dobbiamo staccare: abbiamo deciso di fare un’amichevole apposta, perché vogliamo stare sul pezzo, non possiamo permetterci di non stare sul pezzo, dobbiamo stare qui con la testa e pensare già alla partita che verrà, che sarà una partita difficile, che ci dirà tante cose”.

Mister Paolo Zanetti ha dichiarato che bisognerà fare punti in partite insperate. Secondo lei quella con la Roma è stata una di queste?

“No, io credo che sia stato un risultato cercato e voluto, perché ci siamo ripresi punti che abbiamo lasciato per strada e che non potevamo permetterci di perdere. Nel senso che con lo Spezia e con la Salernitana abbiamo lasciato dei punti troppo importanti, e quindi eravamo costretti a vincere una partita, sulla carta difficile, ma saremo costretti a prenderli anche in futuro. Cioè: se vogliamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati, dobbiamo per forza passare da alcune vittorie che non sono preventivate quindi non credo che la parola stupore, quando facciamo questo tipo di vittoria, sia la parola giusta; e in un certo senso siamo costretti a farlo, e quindi se vogliamo salvarci dobbiamo vincere qualche partita con le “grandi”, oltre che fare punti con le “piccole”. Il campionato richiede questo e noi siamo consapevoli. Quindi, è chiaro che fa piacere, anche se tanti occhi e tante bocche dicono: “Eh ma il Venezia ha fatto qualcosa straordinario”: ha semplicemente fatto quello che doveva fare per salvarsi, perché se pensiamo di poter vincere solo contro le squadre  “piccole”, come si dice a Venezia, no rivemo in canaeasso”.

Mourinho però ha detto che la sua Roma non è mai stata in difficoltà…

“Io rispondo come l’allenatore: abbiamo totalizzato tre goal, due traverse, tre occasioni davanti alla porta. I numeri dicono che il Venezia ha meritato e voluto la vittoria, dopodiché Mourinho può dire quello che pensa. Secondo me è un grande allenatore, lo stimo molto, ma io guardo in casa mia e dico che abbiamo fatto di tutto per vincere la partita, e abbiamo vinto”.

State già facendo un pensiero riguardo al calciomercato?

“Stiamo valutando. Ma io credo che il nostro obiettivo, adesso, debba essere quello di cercare di capire come far rendere al meglio i giocatori che fino ad ora hanno avuto meno spazio, perché sono giocatori in cui crediamo molto. Mi riferisco a Peretz, mi riferisco a Henry che, per me, è un ottimo giocatore,  mi riferisco poi a Francesco Forte, che ha bisogno di un goal per trovare consapevolezza, ma mi riferisco anche a Bjarkason, un ragazzo che sta crescendo tantissimo e che spero vedremo all’opera presto, poi mi riferisco a Heymans, che si è fatto vedere a tratti e ha bisogno di continuità, poi a Schnegg, che è un ragazzo che, vi assicuro, ha delle qualità molto, molto importanti, e va aspettato, va aiutato, attraverso il nostro contesto, a trovare la miglior condizione per raggiungere al meglio il nostro obiettivo. Insomma: abbiamo dei giocatori bravi, abbiamo dei giovani veramente interessanti, e vogliamo far sì che, attraverso il lavoro, attraverso il clima che questo club sta creando intorno alla squadra, trovino la situazione giusta per rendere tutti al meglio. Dopodiché potremo parlare di considerazioni di mercato, e vedremo quali saranno le cose giuste da fare”.

Per quanto riguarda invece i valori delle squadre: che cosa ha potuto vedere fino ad ora?

“E’ evidente che, e voi lo sapete, i valori poi si vedono più avanti, quelli che sono i veri valori delle squadre. Naturalmente il calcio si sta evolvendo e tutte le squadre che partecipano al campionato di Serie A sono squadre evolute dal punto di vista tattico, delle idee, delle proposte. Ad esempio l’Empoli sta facendo delle cose importanti; non c’è mai una partita facile, però è evidente che i valori, alla lunga, vengono fuori, e quindi ci dobbiamo aspettare il ritorno di squadre che, sulla carta hanno dei valori importanti. Come il Cagliari, la Sampdoria, che sono adesso in ritardo in classifica, ma sono squadre che hanno dei contenuti, e quindi dobbiamo solo pensare a noi, dobbiamo pensare a pedalare. Questo dobbiamo fare: pedalare”.

Nel vostro organico l’unico vero regista è forse Antonio jr. Vacca, Zanetti lo ripete spesso e volentieri. Siete riusciti a sopperire alla sua assenza e purtroppo è abbastanza frequente trovando alternative diverse, da Busio ad Ampadu, e tenendo conto che manca anche Luca Fiordilino in questo periodo?

“Vacca è difficilmente rimpiazzabile, però lo si può cercare di rimpiazzare con giocatori di caratteristiche diverse, e di conseguenza la squadra assume delle dinamiche diverse in campo; questo però, credo che lo abbiamo lo abbiamo fatto bene, perché poi contano i principi messi in campo. In altre parole, credo che la squadra poi diventi grande, diventi una squadra forte quando attraverso i principi riesci a dimostrare qualcosa di importante, con giocatori con caratteristiche diverse; e una squadra è buona quando fa particolarmente bene una cosa buona e fa del pari bene tante piccole cose. Parliamo di una squadra che, di conseguenza, va incontro a delle difficoltà, perché poi va a incontrare squadre forti con allenatori bravi dal punto di vista strategico, e quindi si rischia di andare, appunto, in difficoltà. Ma la forza nostra è quella di saper adattarci anche alla caratteristiche dei nostri giocatori. Io credo che il nostro allenatore rappresenti il meglio da questo punto di vista, è un ragazzo che ha delle idee, ma che le sa adattare alle caratteristiche dei giocatori. E questa, credo, sia la nostra forza. Non so se un giorno giocheremo a tre, in realtà non mi stupisco,  perché già lo facciamo: in fase di possesso noi siamo la squadra che ha sempre giocato a tre, e questo potrebbe essere l’evoluzione del nostro gioco; ma queste sono cose tecniche, che solo l’allenatore deciderà di fare. Noi abbiamo il dovere di consegnargli del materiale tecnico ed umano per far vincere il Venezia”.

Pensa che per il match contro il Bologna potrete contare su Vacca?

“Sì, recupereremo Vacca, Johnsen e Lezzerini”.

E per quanto riguarda la scadenza del contratto di Vacca?

“A breve ne discuteremo direttamente con il giocatore”.

Tornando al campionato disputato finora: avete dei rammarichi per i punti persi con Salernitana e Spezia? E qual è l’insegnamento che ne avete tratto, per il prosieguo?

“Il Venezia deve andare in campo senza avere paura, e se la deve giocare.
Noi dobbiamo solo pensare a lavorare, e dobbiamo affrontare le prossime squadre, tra cui ce ne saranno di veramente forti, pensando che, se vogliamo ottenere qualcosa, dovremo essere intelligenti, non lasciare nulla al caso, ma questo lo sappiamo già. Il tutto, però, assolutamente senza disperdere la nostra identità”.

Quanto invece a Zanetti?

“Zanetti deve continuare a dimostrare. E’ chiaro che poi le partite sono diverse, le squadre sono diverse da affrontare, quindi il calcio è un gioco di strategia, e non basta avere giocatori bravi e motivati: le partite si vincono anche con la parte strategica. Inoltre,  conterà la parte emozionale, che credo sia un concetto fondamentale, che racchiude un po’ tutto quello che vogliamo fare. Avete visto noi siamo cresciuti da questo punto di vista? Questo  perché è cresciuta la conoscenza tra i ragazzi, è cresciuto il feeling tra i ragazzi ed il club. Inoltre, è  cresciuta la curiosità della nostra gente, è cresciuto di conseguenza l’affetto dei nostri tifosi, e credo che questa sia una componente fondamentale per noi, ai fini del risultato finale. Tornando a Zanetti: ci sono già troppe persone che lo mettono già sotto la lente d’ingrandimento, ma quello che ha fatto finora è tutto meritato, lui però, ribadisco, deve solo pensare a continuare a dimostrare, e questo lui lo sa. E comunque, 
non mi sento di dire altro perché poi parliamo sempre di Zanetti, e anche se indubbiamente l’allenatore ha saputo dare la sua impronta, bisogna parlare tanto anche del club, di quello che sta facendo”.

Quando si potranno vedere la Primavera e la Squadra Femminile giocare finalmente sul sintetico del Taliercio?

“Spero presto, perché così evito di andare a fare chilometri per andare a vedere le partite delle squadre in questione. Al di là di questo, spero veramente presto, e credo sia anche a breve. Naturalmente ben sapete che qui al Taliercio c’è un cantiere, dove si stanno facendo tante cose, tra cui un nuovo campo; bisogna avere pazienza quando in Italia c’è un cantiere, ma siamo sicuri che, quando sarà finita diventerà l’orgoglio di tutti noi veneziani, come lo è lo stadio Penzo in questo momento. Ci vuole pazienza, ripeto, bisogna lavorarci, stiamo facendo tutti dei sacrifici, perché credo anche i giovani calciatori e le calciatrici stiano facendo dei sacrifici, però grazie a questi noi, fra un anno, avremo un impianto importante, che sarà la nostra casa, ed è quello che abbiamo sempre sognato e che sognavamo da anni. Poi noi siamo abituati noi sacrifici, quindi  non abbiamo paura di questo”.