Questo pomeriggio Luca Ceppitelli, nuovo difensore del Venezia FC, è stato presentato ufficialmente alla stampa, in videoconferenza.
Ad introdurlo, il Direttore Tecnico lagunare, Cristian Molinaro.
“La sua carriera parla per lui, ha un curriculum di tutto rispetto, poiché ha vestito la maglia del Cagliari, con la fascia da capitano. Abbiamo fatto una valutazione tecnica su di lui, ma anche sullo spessore dell’uomo, il quale rispecchia perfettamente i nostri valori, la filosofia del Club”.
Il Direttore ha parlato anche delle difficoltà che la squadra sta incontrando nel fare punti al Penzo.
“Già dalla scorsa stagione, in particolare da gennaio in poi, il campionato ha assunto un’altra forma, essendosi le squadre tutte rinforzate, e non è stato facile, per noi, affrontare la categoria così cambiata in un percorso nel quale abbiamo fatto troppo poco, rispetto al girone d’andata. A mio rammarico, oltretutto, perché allora ero in squadra. Per quanto riguarda questa stagione: col Pisa la squadra meritava una svolta importante, abbiamo vissuto entrambi il fatto di dover essere più attenti sui dettagli, in un campionato, quello cadetto, che, rispetto al passato, ti fa pagare il minimo errore, specie in casa. Finora abbiamo lasciato qualcosina di troppo, e questo non ci ha permesso di portare a casa il risultato pieno in casa. Ma rispetto agli anni passati, vedo che, come detto, alla prima sbavatura rischi di andare sotto ed è più difficile riprendersi. La partita col Frosinone è uno stimolo in più, perché avendo una classifica che non è quella che ci aspettavamo, e ci aspetta una squadra che sta facendo benissimo, credo proprio che lo stimolo interiore, di alzare il livello, verrà fuori. Bisognerà tuttavia alzare il livello di attenzione. Perché, eccezion fatta per le gare con Benevento e Ascoli, dove abbiamo giocato in emergenza, legli altri incontri non siamo stati bravi e concentrati per portare a casa il risultato pieno”.
Quindi è stata la volta del giocatore.
Luca, innanzitutto: che cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Venezia FC?
“Mi ha convinto il progetto, un progetto serio di una società sana, di una squadra che ha disputato nonostante tutto buon campionato, lo scorso anno, anche se è finito con la retrocessione. Ma mi piace il progetto, che è a lungo termine. Sono contento di essere qui e di poter portare un po’ del mio bagaglio. Sono convinto che si possa fare qualcosa di importante”.
Un tuo parere sulla partita contro il Bari.
“Sì è vista una grossa dominanza per quanto riguarda il gioco e la proposizione, anche se sono venuti meno gli episodi e le occasioni; sappiamo che il Bari è una squadra cinica, meritavamo di più ma, sul piano della crescita, ho visto la squadra a buon punto”.
Sabato, al Penzo, quanto hai ripensato a quel “famoso” 22 maggio, epilogo infelice di 8 anni col Cagliari?
“Un piccolo pensiero ci è andato, ma sinceramente sono felice di essere qui, non mi è mai piaciuto guardarmi indietro. Di certo non rinnego gli 8 stupendi anni trascorsi a Cagliari, ma detto ciò, purtroppo, è finita male, nel senso che la squadra, come noto, è retrocessa, ma tutto questo fa parte del calcio. Adesso, però, è tempo di guardare avanti e dare tutto me stesso per replicare qualche bella vittoria e tornare a riprenderci quello che abbiamo perso, cioè la massima serie”.
Qual è il ruolo che preferisci in difesa?
“Nella difesa a 4 quello di centrale, idem nella difesa a 3, ma essendo destro posso giocare anche a destra, non ho problemi, anche se probabilmente posso dare il 100 per 100 da centrale”.
Qual è la tua condizione fisica, attualmente? E come sei stato accolto in squadra?
“Innanzitutto, devo ringraziare i compagni, perché mi hanno fatto sentire subito a mio agio. A livello di condizione mi mancava un po’ il campo, mi sono allenato a lungo da solo, spero in breve tempo di essere al massimo della condizione”.
Quale impressione ti ha fatto mister Javorcic?
“Con Javorcic c’è stato un ottimo approccio, lo ritengo una persona preparata e di grande carattere, sa trasmettere in modo efficace i suoi valori, è diretto ed incisivo, e a me piace chi va dritto al punto. Si lavora sodo con lui, e i presupposti per fare bene sono ottimi”.
Hai portato via il numero 23 a Leal…
“Ho chiesto con grande umiltà se potevo prenderlo, è il numero che ho sempre avuto, pensate che ce l’ho anche tatuato sul braccio, e lo ringrazio per avermelo ceduto. Materazzi pure aveva questo numero, che mi è sempre piaciuto, quindi ho un legame forte col numero 23”.
La serie B vede un copione diverso da quel che ci si aspettava inizialmente.
“Sapevamo che sarebbe stato un campionato molto competitivo, sono tutte squadre preparate, il livello è “appiattito”, nel senso che tutti se la giocano con tutti, e sarà il tempo a dire il valore delle squadre. Nessuna gara va presa sottogamba, ci vorranno la giusta attenzione e la giusta umiltà”.
Quale può essere la chiave di svolta per il Venezia, affinché inizi a fare punti specie a casa?
“Credo che possa essere la costanza durante il gioco, nei 90 minuti e in tutte le partite, tenendo alta l’attenzione, la voglia di essere attaccati al risultato. I ragazzi devono comprendere di essere aggrappati ad ogni punto. Le qualità, come ho detto, ci sono, si può ambire a qualcosa di importante, il lavoro del mister è proprio improntato su questo”.