Alla vigilia del match in casa contro il Napoli, mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. Ecco le sue dichiarazioni.
Mister Zanetti, che voto dà al calciomercato del Venezia? Sono arrivati i rinforzi sperati? E sulle cessioni?
“Credo che a parte i voti, abbiamo fatto un buon mercato. Con le nostre risorse, abbiamo fatto il massimo che potevamo. Credo che nel complesso siano state fatte buone cose, ora bisogna far integrare il più possibile i giocatori nuovi, e per fare questo abbiamo poco tempo”.
Com’è andata la settimana di lavoro?
“La situazione generale è buona, a parte Kiyine, Vacca e Ullmann. _Non possiamo fare i nomi di chi ha preso il Covid, ma comunque in settimana sono rientrati alcuni giocatori. Chiaramente per questa partita dobbiamo mettere in campo chi, post Covid, sta meglio. Perché stare quindici giorni in casa senza muoversi, più di qualcuno ne ha risentito. Dovrò fare delle scelte in base a chi è più in forma. Ora credo che l’emergenza sia finita, anche se abbiamo un giocatore ancora non negativizzato e ritorniamo a pieno regime”.
Quanto a Lezzerini? Le ha dato le risposte che si aspettava?
“Credo che Luca, al di là delle gerarchie, che sono dimostrate solo dal campo, abbia fatto bene. Fermo restando che Romero è il titolare, trovo corretto dare continuità a Luca”.
Rispetto all’andata a Napoli sarà tutta un’altra squadra, quella che metterà in campo domani.
“Chiaramente, ma anche il Napoli è cambiato, è cresciuto. Ora dobbiamo buttarci con la testa dentro questo finale, sono circa tre mesi di fuoco dove non possiamo più pensare di fare punti la partita dopo. Certo, abbiamo davanti una grande squadra, che gioca benissimo il calcio e ha grande talento. Ma dobbiamo fare di tutto per fare punti anche contro di loro. La scorsa partita ho visto la mia squadra vendere cara la pelle. Poi ovviamente serve anche un po’ di fortuna. Ma mi tengo la prestazione, che è stata di altissimo livello, tenendo conto della differenza tra noi e loro. Chiedo alla squadra la stessa voglia di fare punti, ma con grandissima umiltà, perché il Napoli fa soffrire tutti. Ma dobbiamo fare di tutto per non prendere goal. Ora i punti diventano importanti e dobbiamo ragionare in quest’ottica”.
Quale insegnamento avete tratto dalla partita di andata?
“All’andata abbiamo pagato lo scotto contro una grande squadra, la prima squadra che abbiamo incontrato ad inizio stagione, ci ha dimostrato tutto il suo potenziale. E’ stata una partita dove ci hanno messi in difficoltà anche con un uomo di meno. Qualche possibilità di fargli male ce l’abbiamo tuttavia avuta. Adesso però siamo diversi, abbiamo più esperienza, il che ha un peso in questa categoria. Dobbiamo scendere in campo consapevoli che senza la mentalità giusta, la voglia di soffrire e sacrificarci l’un l’altro, andiamo in difficoltà contro tutti, al di là dell’avversario andiamo in difficoltà da soli. Se invece rispettiamo questi parametri, siamo noi a mettere in difficoltà gli avversari. Vedo comunque che gli avversari ci rispettano, il Venezia non è più considerato una squadra materasso, ma una squadra da cui stare attenti”.
Avete trovato, in Nani, un leader caratteriale all’interno dello spogliatoio?
“Nani lo stiamo conoscendo. E’ chiaro che non è facile imporsi come leader entrando in corso in una squadra. Ci vuole del tempo, lo spogliatoio ha i suoi equilibri. Lui è già un leader tecnico, sta spingendo molto, si è presentato molto bene, ora deve solo mettere minuti nelle gambe. Se c’è qualitativamente qualcuno che può prenderci per mano è lui. Sono sicuro che diventerà leader anche caratterialmente, anche se mi piacerebbe che fossero tutti leader, che in certi momenti possano dare la scossa in quei momenti dove abbiamo mollato qualcosa a livello mentale. Non credo che un giocatore solo possa cambiare questo. Un gruppo deve fare tesoro dei propri errori, crescere e fare in modo di non farli più. Questa è una squadra giovane, con difficoltà comunicative evidenti, sapete perché. Ma il linguaggio comune deve essere fatto dentro il campo, non fuori”.
Com’è rientrato Ebuehi dalla Coppa d’Africa?
“Bene, posso dire che giocherà”.
Trova che lui e Cuisance siano cresciuti?
“Effettivamente Ebuehi ha fatto meglio a sinistra, gli ho detto che deve fare la stessa partita, ma sul lato destro. Però è in crescita, ha preso più coraggio. All’inizio abbiamo visto un ragazzo bravo ma con un atteggiamento titubante, nelle ultime gare invece ha avuto un atteggiamento arrembante. Il che significa che ha avuto bisogno di tempo. E’ una questione individuale, che passa anche dalla comunicazione, dalla cultura, dal tipo di calcio che viene proposto. Anche Thomas Henry è un altro giocatore rispetto all’inizio. Penso che in casa abbiamo degli ottimi giocatori, ma dobbiamo essere bravissimi per salvarci quest’anno, per portare a compimento il progetto a lungo termine. Cuisance? Molto meglio, si è allenato molto bene, si è allenato molto bene, a che con lui ci vuole pazienza perché veniva solo da allenamento e non da partite, ma vi posso assicurare che è un ragazzo con grandi doti. Quanto a Nsame: per me ha bisogno di circa un mese di tempo per essere al top; non perché non possa giocare, è a disposizione, ma perché fisicamente ancora non regge i minuti degli altri, ma quando lo riesce a fare, fa vedere di che pasta è fatto. Se riusciremo a portarlo ad un certo livello fisico, ci darà senz’altro una grande mano”.
Nsame è compatibile con Henry con un attacco a due punte ed Aramu dietro?
“Quando abbiamo scelto di prenderlo, abbiamo fatto queste valutazioni. E’ un ibrido, nel senso che sa giocare bene da solo ma anche con un altro. Lui ed henry è un attacco pesante, lui e Okereke è un attacco più assortito. Lui mi ha fatto vedere dei video dove ha giocato con giocatori anche veloci. Lui può giocare con qualsiasi compagno, in tutti i sistemi di gioco. E’ intelligente, si sa muovere, ha struttura, ma lavora per il goal. Tantissimi goal che ha fatto sono stati di rapina, va a prendersi gli spazi dove non vanno gli altri attaccanti, insomma si sa adattare e d abbiamo scelto di prendere un giocatore adatto alle nostre capacità. Lui ha numeri di goal incredibili, dobbiamo sperare che stia bene”.
Si può dire che manchi il salto di qualità da parte dei centrocampisti, per migliorare i vostri numeri offensivi?
“Sì, perché nelle mie squadre i centrocampisti hanno sempre fatto tanti goal. Anche l’anno scorso hanno tutti segnato. Questo va di pari passo con la difficoltà che abbiamo noi di avere un baricentro costante nella metà campo avversaria, del resto arrivare in area, per i centrocampisti che hanno fatto un grande lavoro difensivo, non è semplice. Mi aspetto qualche tiro da fuori area in più, qualche inserimento in più, abbiamo preso anche Cuisance in quest’ottica. Ci mandano i numeri di Johnsen, di Kiyine, di giocatori per me molto forti ma che devono alzare il numero di goal e dobbiamo, ripeto, prenderne meno”.
In attacco che cosa si potrebbe aspettare domani?
“L’attacco di domani non voglio rivelarlo per non dare vantaggi, anche perché devo fare delle valutazioni. Alcuni ragazzi sono reduci dal Covid della prima ondata, altri della seconda ondata. Ma oltre a dover fare scelte dal punto di vista fisico, posso fare delle scelte dal punto di vista strategico, sono abbastanza tranquillo”.
Dal punto di vista tattico, come potrebbe il Venezia superare il Napoli?
“È normale che abbiamo preparato questa gara pensando ad una strategia ben precisa, lo facciamo sempre. In questa partita l’aspetto dell’equilibrio sarà importante, se pensiamo sempre a difenderci questo confronto lo perdiamo al 100%, così come se pensiamo solo ad attaccare. Dobbiamo fare benissimo entrambe le cose. Dovremo attaccare il Napoli negli spazi che inevitabilmente concederà, perché se c’è una squadra che dovrà giocare in attacco e sbilanciarsi, sono loro. Non è nel nostro DNA fare le barricate o metterci con il pullman davanti alla porta ”.