Sofiane Kiyine
Sofiane Kiyine

Il nuovo giocatore del Venezia FC, Sofiane Kiyine, è stato presentato ufficialmente oggi alla stampa, in videoconferenza.
E’ stato introdotto dal direttore Sportivo, Mattia Collauto: “Sofiane è un’idea che avevamo già l’anno scorso, ma non siamo riusciti ad averlo perché è andato poi alla Salernitana. E’ un giocatore che ha un talento importante, e per me può fare delle ottime cose, se non grandi, in questa categoria. Ha indiscutibili qualità e se non ha trovato continuità in serie A è giusto che si faccia delle domande. In primis era convinto il nostro Presidente di prenderlo, ed è riuscito a centrare questo obiettivo. Può fare tutto quello che vuole in campo, ne ha tutte le caratteristiche. Questo è un atto di responsabilità nei suoi riguardi, e  non voglio sentire dire da lui discorsi del tipo “Eh ma io sono sono un esterno, ma io sono una seconda punta” o altro: Sofiane è tutto, perché ha il calcio nella testa, e qualsiasi ruolo gli viene richiesto lo deve fare. Quindi che si tolga ogni ogni pensiero sul ruolo”.

Quindi è stata la volta di Kiyine.

Sofiane, per prima cosa: la scelta di venire proprio al Venezia Football Club, da che cosa è stata dettata?
“La scelta è dovuta al progetto, inoltre ho sentito la vicinanza del Presidente, del Direttore e dell’Allenatore. Mi sono sentito proprio voluto, desiderato, e per me questa è stata una cosa importante, perché comunque se ci si accorge che una cosa è voluta da entrambi i lati, può solo fare bene. Ho sentito quell’interesse già da gennaio scorso, e non ci ho pensato due volte a venire qui”.
Anche se il Direttore Mattia Collauto ha detto : “Tu sei un giocatore di calcio e puoi fare quello che vuoi in campo”, c’è comunque una posizione in campo che prediligi?
“Come caratteristiche, in realtà, non mi cambia il fatto di giocare a destra o a sinistra. Mi metto a disposizione dell’allenatore, e farò quello che mi chiederà”.
Un direttore che ti ha detto una frase carica di responsabilità.
“E quindi io, giustamente io proverò a ripagarlo con la stessa moneta, ovviamente sul campo. Pertanto, voglio proprio ripagare la fiducia del Direttore Collauto, che desidero ringraziare per avermi portato a Venezia”.
Quale idea ti sei fatto di queste due partite disputate dla Venezia con Napoli prima e con l’Udinese poi?
“Ho visto una squadra giovane, alla quale manca di esperienza. Questo perché siamo tutti nuovi, pertanto dobbiamo rodarci e aumentare il livello del nostro gioco. A riguardo, penso proprio che la pausa di campionato potrà esserci utile”.
Come pensi di riuscire ad inserirti al meglio nel sistema di gioco di Zanetti, vedendo proprio il modo di giocare della squadra rispetto alle tue caratteristiche?
“Come dicevo prima, sul ruolo lascio decidere a Zanetti, io mi metto a disposizione”.
E come pensi di poter migliorare, per fare quel tuo salto di qualità?
“Penso che dovrei lavorare sulla costanza, sul fatto cioè di essere costante nelle partite, provare ad alzare il mio livello di continuità, che è stato il mio punto debole di questi ultimi anni, e quindi ci sto lavorando sopra”.
Ci racconti del tuo periodo al ChievoVerona?
“E’ stato quattro anni fa, onestamente all’epoca pensavo di essere pronto, ma poi, vedendo un po’ le partite, con l’età mi sono reso conto che non ero pronto, perché a volte sai quando sei giovane, ti alleni con la squadra  e vedi che le cose vanno bene, pensi che sarà così anche in campo, invece è tutta un’altra cosa. Inoltre, avendo fatto questi tre anni di serie B, mi sono reso conto che sono molto maturato nel mio gioco, e per le esperienze che ho fatto oggi mi sento pronto per provare a fare la serie A alla grande”.
Ci riassumi la tua carriera sportiva?
“Io sono arrivato in Italia sei anni fa, dopo aver fatto un anno allo Standard Liegi. Prima di venire qui ho fatto un provino, che è andato bene, e dopo due giorni mi confermarono che era tutto ok e quindi sono stato chiamato al ChievoVerona”.
Hai detto che questa sosta di campionato può essere utile; ma facendo un passo più in là: quale pensi possa essere la carta vincente per salvarsi, per il Venezia, in base alle tue idee ed alla tua esperienza anche di gioco?
“Non dobbiamo assolutamente disunirci, anche se se capitano risultati negativi, perché comunque il campionato è lungo e la nostra forza deve essere  proprio nel fatto che dobbiamo essere squadra: non possiamo puntare sull’individualità”.
Che cosa pensi delle vicende del Chievo?
“Mi dispiace molto, perché la storia del Chievo era una bellissima storia, quella di un piccolo quartiere che poi è arrivato in una piazza molto importante. Non penso che si meritasse questo, ma purtroppo fa parte del calcio, anche se mi dispiace per la società, per il Presidente”. 
Dal punto di vista fisico, come stai?
“Sono stato due mesi fuori rosa, ma ora mi sono messo a lavorare con la squadra, e allo stato attuale penso di potermi mettere, piano piano, alla pari con i miei compagni”.
Ricorderai bene la gara dell’anno scorso che hai disputato con la maglia della Salernitana, proprio contro il Venezia…
“Ritengo di aver fatto una grande partita proprio perché sapevo dell’interesse che la società lagunare aveva nei miei riguardi, e quindi ci tenevo a mettermi in mostra”.
Quali sono le prospettive per le imminenti gare di campionato, a partire da Empoli in ordine di tempo?
“E’ già una fase già molto calda del campionato, ma la nostra prospettiva è quella in base alla quale  dobbiamo giocare per vincere.  Siamo una squadra neopromossa e dobbiamo provare a fare il nostro gioco, imporlo. Sicuramente quella di Empoli è una partita importante, perché è comunque uno scontro diretto, ma noi dobbiamo provare a prendere i punti ugualmente, E sono convinto che lavorando come stiamo facendo, ne uscirà qualcosa di buono”.