La Città di Venezia si trova al nono posto tra i 111 Comuni capoluogo in base alle valutazione e ai criteri del Rating Pubblico. La classifica è stata resa nota dal Fondazione Etica, che ha messo a confronto le città capoluogo italiane valutando non le politiche, ma la macchina amministrativa che quelle politiche produce. In pratica sono state analizzate, in un’ottica di sostenibilità ESG (Enviromental, Social, Governance), sei aree relative alla capacità amministrativa delle PA italiane: Bilancio, Governance, Gestione del personale, Servizi e rapporto con i cittadini, Appalti e rapporto con i fornitori, Ambiente. A ciascuna area è assegnato un punteggio su base 100.

Il Rating Pubblico, nello specifico, è un indice di misurazione comparata delle amministrazioni pubbliche creato da Fondazione Etica sulla base degli obblighi di trasparenza introdotti dal cosiddetto decreto trasparenza (d.lgs. 33/2013) e dalla legge anticorruzione del 2012 (l.190/2012): lo scopo è valutare e comparare la loro trasparenza, integrità ed efficienza, e definire una mappatura non solo di quanto, ma anche di come e per cosa viene speso il denaro pubblico.

Tra le città del Veneto, Venezia si posiziona seconda dietro a Treviso (all’ottavo posto della classifica generale) in fascia “Good”, la più alta, e con un indice di rating di 64,8. Al primo posto tra i comuni capoluogo italiani ci sono Prato (69,9 il rating) e Milano (69,6).

“Un grande risultato di squadra che voglio condividere con tutti i dipendenti. Il riconoscimento ci conferma che siamo sulla giusta strada – commenta Paolo Romor, assessore comunale alle Risorse umane -. Fin dai primi giorni di mandato, su precisa indicazione del sindaco Luigi Brugnaro, abbiamo lavorato alla riorganizzazione dell’imponente macchina amministrativa e organizzativa del Comune di Venezia, con l’obiettivo di renderla più leggera ma contemporaneamente più trasparente, agile e capace di fornire i servizi necessari ai cittadini”.

L’analisi è stata effettuata sui bilanci certificati dal Ministero dell’Interno, e non su quelli pubblicati nella sezione Amministrazione Trasparente dei siti web comunali, al fine di disporre di documenti omogenei e quindi più facilmente comparabili. Secondo Fondazione Etica il vero cuore della performance di una qualsiasi tipologia di Amministrazione Pubblica è la governance: senza una buona governance, il motore amministrativo non gira.

Il Rating Pubblico fornisce una base conoscitiva oggettiva su cui un Governo può incardinare un’azione di spending review e, soprattutto, di qualità della spesa pubblica, che consenta non solo di evitare gli sprechi, ma di spendere le risorse disponibili per quegli investimenti pubblici di cui il Paese necessita.

Il quadro di sintesi che restituisce l’analisi comparata dei 111 Comuni capoluogo di provincia, vede una suddivisione di fatto in due macro-gruppi numericamente equivalenti: 56 Comuni ottengono un risultato positivo, con score superiore a 50 su 100; i restanti 55 ottengono uno score inferiore a 50 su 100, dunque insufficiente.

Più in dettaglio, tra i 56 Comuni con score al di sopra della sufficienza, 17 si attestano in classe di Rating Good e 39 in classe Satisfactory; gli altri 55 Comuni, invece, sono pressoché equamente suddivisi tra le classi di Rating Weak (28) e Poor (27). Un risultato, dunque, con luci e ombre.

“Il grande lavoro svolto nel Comune di Venezia ha portato la macchina amministrativa a passare da 3200 dipendenti a 2700, da 25 a 13 direttori e da 64 a 43 dirigenti – aggiunge Romor -; il tutto mentre, solo per fare qualche esempio, i servizi educativi per l’infanzia ottengono un voto di 8,7 su 10 da parte delle famiglie, i tempi medi di attesa per i cittadini agli sportelli di anagrafe e stato civile sono crollati da 45 a 15 minuti, con possibilità di svolgere le pratiche anche su appuntamento oppure online comodamente da casa, e risulta di molto incrementata la presenza e l’attività di sicurezza e prevenzione da parte della Polizia locale. Un lungo e complesso lavoro per rendere l’ente più efficiente, più moderno e tecnologico e più vicino ai bisogni dei cittadini. Tutto questo è stato possibile grazie alla partecipazione di tutti i dipendenti comunali, che ringrazio”.

Il Rating Pubblico suddivide la sua analisi in due aspetti principali: trasparenza ed efficienza, con particolare attenzione alla capacità di lavorare per obiettivi e di monitorare le attività, di dotarsi di strumenti tecnologici, di adempiere agli obblighi normativi di accountability.

I Comuni, come le altre PA, sono tenuti annualmente a rendere conto delle misure anticorruzione intraprese. Tuttavia, è sulle modalità di gestione degli appalti che si misura maggiormente la capacità di un Comune di contrastare e prevenire la corruzione. Esso consente di misurare l’efficienza, oltre che la trasparenza e l’integrità, delle PA, sia locali sia nazionali, utilizzando indicatori costruiti sulla base dei dati e delle informazioni che le Amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicare nella sezione Amministrazione Trasparente dei rispettivi siti web secondo le disposizioni normative vigenti, in particolare il d.lgs. 33/2013 e la l. 190/2012).