I festeggiamenti per celebrare i 1600 anni dalla fondazione della città di Venezia si arricchiscono di una nuova iniziativa volta a commemorare i 450 anni della Battaglia di Lepanto: uno degli eventi più rilevanti della storia militare veneziana che il 7 ottobre del 1571, nel golfo di Patrasso, vide le forze alleate nella Lega santa, a cui aderiva anche la Serenissima, affrontare quelle ottomane guidate dall’ammiraglio Alì Pascià. Uno scontro imponente che coinvolse quasi 600 unità navali in un braccio di mare di appena cinque chilometri di ampiezza e che segnò una battuta d’arresto all’avanzata dell’impero ottomano.
Un evento che l’Amministrazione comunale, insieme alla Fondazione Musei civici, ha voluto ricordare in un luogo simbolico, Palazzo Ducale, dove su una delle pareti della sala dello Scrutinio è raffigurata la celebre battaglia con un’opera maestosa di Andrea Michieli, il Vicentino. Un olio su tela di grandi dimensioni che nel 1590 venne commissionato al pittore per testimoniare la potenza della Serenissima, dopo che un incendio del 1577 distrusse il dipinto sullo stesso tema di Jacopo Tintoretto. Per l’occasione è stato mostrato al Ducale anche un dipinto conservato al Museo Correr, di pittore anonimo, che raffigura lo scontro bellico.
All’appuntamento odierno, al quale è stato dedicato uno speciale annullo filatelico, hanno preso parte il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, la direttrice della Fondazione Musei Civici Venezia, Gabriella Belli, il Generale di Corpo d’Armata Bruno Buratti, comandante Interregionale dell’Italia Nord Orientale della Guardia di Finanza, il responsabile Corporate Affairs – filatelia di Poste Italiane Fabio Gregori. Presenti inoltre numerosi assessori, consiglieri comunali, presidenti di Municipalità.
“In questi mesi – ha sottolineato Belli – abbiamo lavorato gomito a gomito per arricchire la città di eventi, momenti di riflessione e attività di ricerca che oggi ci portano a testimoniare ancora una volta fatti significativi della storia della Serenissima. Il passato è affidato al nostro presente attraverso la forza e l’importanza dell’arte e delle sue testimonianze”.
L’opera del Vicentino racconta con la forza del colore il momento cruciale della battaglia e dà forma ed emozione allo scontro tra la flotta della Lega santa e quella turca: l’arrembaggio e la conquista della galera del comandante Alì Paschà in presenza dei tre principali condottieri cristiani, ben riconoscibili (Marcantonio Colonna, Don Giovanni d’Austria e il veneziano Sebastiano Venier) e poi ancora uomini che combattono corpo a corpo, rematori, galee, remi, galeazze, i vessilli con il leone marciano.
“Uno dei gli eventi che hanno contrassegnato la storia dell’Europa moderna – ha ricordato il Generale Buratti, ripercorrendo i fatti storici dall’occupazione dell’isola di Cipro da parte dei turchi ai momenti salienti dello scontro – che ebbe un forte valore simbolico più che strategico suggellando il genio dell’arte navale veneziana. Proprio all’Arsenale di Venezia presero forma le galeazze, inventate dal maestro d’ascia Francesco Bressan, fortezze galleggianti armate di cannoni che ebbero un ruolo decisivo anche nella Battaglia di Lepanto”.
Ecco perché questa ricorrenza della storia della Serenissima è stata celebrata anche con un annullo filatelico. “Il francobollo – ha spiegato Gregori – è un piccolo strumento che, con tenacia ed efficacia, continua ad imporsi con una propria forza, come testimone e testimonianza, entrando a far parte del patrimonio culturale della collettività”.
Sul tema della memoria collettiva si è soffermato nel suo intervento conclusivo il sindaco, Luigi Brugnaro, che ha evidenziato i numerosi eventi promossi per i 1600 anni della città e il contributo offerto da molte città di mare per ricordare il loro rapporto con la Serenissima: “Venezia ha vinto questa battaglia grazie alla tecnica e alla cultura scientifica del suo popolo e del suo Arsenale, strutturato come una fabbrica moderna con una catena di montaggio all’avanguardia. Ma il valore più grande che ha ispirato quegli avvenimenti è stata un’idea di libertà che ancora caratterizza la nostra città. Oggi, come allora, Venezia difende i diritti delle donne, dei più deboli e rivendica la propria capacità di tessere rapporti diplomatici per affrontare le sfide del futuro nel segno dell’unità”.