Antonio Junior Vacca in una conferenza stampa (foto di archivio)
Antonio Junior Vacca in una conferenza stampa (foto di archivio)

Oggi Antonio jr Vacca, centrocampista del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. queste le sue dichiarazioni.
Inanzitutto Antonio: mister Zanetti ha decantato le sue doti, dicendo che tu praticamente sei l’unico vero regista del centrocampo del Venezia; però è anche vero che la tua tenuta non è ancora a 90 minuti. Quali sono stati i tuoi ultimi progressi, in tal senso? E che cosa pensi delle parole del mister?
“Per quanto riguarda la mia posizione, è vero che finora nel Venezia FC non tutti possono ricoprire il ruolo di regista, ma possono ben fare ad esempio le mezzali o i centrali. Circa la mia condizione fisica: sono più che soddisfatto, visto che vengo da 7 mesi di inattività, eppure ho disputato due partite in una settimana. Adesso stiamo approfittando di questa questa settimana di pausa di campionato per fare ancora meglio, nelle prossime partite, nelle quali, se mi sarà chiesto di fare 90 minuti, ce la faccio sicuramente”.
Come si sa da un po’ di tempo a questa parte, tu sei in scadenza di contratto. Qual è il tuo pensiero riguardo a questo argomento? In altre parole: sei disposto a rimanere, pur di giocarti la serie A che hai inseguito e che hai raggiunto a 31 anni, fino in fondo, oppure magari, in scadenza, potrebbe succedere qualcosa?
“Ovviamente non fa piacere a nessun calciatore il fatto di giocare a scadenza, però comunque si deve rispettare il contratto. Io devo fare del mio meglio fino a fine campionato, poi si potrà parlare di calciomercato.  Bisognerà fare delle valutazioni a gennaio. Comunque, aspetto sempre una chiamata della società, che ad oggi non è mai arrivata. Quindi intanto che resto in attesa, il mio pensiero principale è il campo quindi sono concentrato a fare del mio meglio”. 
Quanto è importante, per te, la sinergia con mister Zanetti?
“E’ fondamentale, perché, come ho già detto più volte, senza Zanetti molto probabilmente non sarei qui a giocare in Serie A. Il fatto di incontrarlo è stato per me una fortuna, quindi devo tanto a lui. Ogni volta che comunque vengo schierato, cerco di ripagare la sua fiducia. diciamo che ne sento la stima. quello che conta, comunque, è il fatto di stare attento e non perdere palloni in mezzo al campo, perché magari in quell’occasione rischi seriamente che gli avversari ti castighino”.
A centrocampo sei il veterano del gruppo. Che cosa pensi dei tuoi compagni di reparto?
“Quanto a Busio: non me l’aspettavo un simile rendimento, sono rimasto piacevolmente impressionato da lui,  non sembra per niente un classe 2002, pensavo facesse un po’ di fatica all’inizio del campionato italiano, invece sta bene in campo ed è un ragazzo molto intelligente. Circa Dor Peretz, mi dispiace che non si sia fatto ancora vedere per quello che è. E sì che le qualità le ha: ha tiro, forza fisica, qualità e palleggio, credo che il mister riuscirà a farlo emergere”.
In generale: finora sono state disputate soltanto 7 partite di questo campionato, e ovviamente i valori non sono ancora emersi completamente. Tuttavia avete affrontato sia squadre di vertice che squadre che se la giocheranno per non retrocedere. In tal senso, chi ti ha impressionato? Ma soprattutto: pensi che ci siano delle squadre, come il Cagliari, la Sampdoria, il Genoa che saranno vostre avversarie nella lotta per non retrocedere fino alla fine?
“Innanzitutto, non credo che la Samp se la giocherà per la salvezza, anche perché in attacco ha giocatori fortissimi, da oltre 15 gol stagionali: penso a Caputo, Quagliarella, per non parlare di Damsgaard e Candreva. Quindi non credo che giocherà solamente per non retrocedere. Mentre per quanto riguarda le altre squadre: finora abbiamo affrontato il Cagliari che, pur essendo una compagine di giocatori forti, comunque è una squadra alla nostra portata, e questo lo abbiamo dimostrato sul campo. Penso che si potrà giocare la salvezza, alla pari di noi”.
Quanto pesa quel punto che avete strappato e meritato in extremis a Cagliari?
“Davvero tanto, anche perché da ci ha dato modo di affrontare questi allenamenti con più sorriso, e questo non solo per la classifica, ma anche per il morale”.
Hai accennato al fatto che, nel tuo ruolo, è fondamentale non perdere palloni. Eppure quest’anno vi è capitato in più occasioni…
“Può capitare a tutti di prendere una palla sanguinosa, ma ad esempio quella Udine si poteva evitare. Inoltre a Cagliari abbiamo perso un pallone a 70 metri dalla porta. Quindi, come diciamo noi in gergo,  si potevano mettere più “pezze””.
In tal senso, quali sono stati i singoli giocatori avversari che vi hanno dato più problemi, e perché?
“In realtà, giocatori singoli non me ne vengono in mente”.