La Giunta Comunale, riunitasi oggi in web conference, ha approvato la delibera di Consiglio comunale con la quale si dà il via libera al progetto di ristrutturazione del punto vendita carburanti di via Orlanda 6/a, della ditta Eni Refiting e Marketing.
La ristrutturazione prevede la realizzazione di nuovi impianti per il rifornimento di carburanti gassosi (idrogeno per autotrazione) ed elettrici (attraverso 2 stalli per la ricarica di veicoli), oltre che liquidi (benzine/gasoli) e la costruzione di un locale ristoro oltre a un impianto di autolavaggio. La delibera sarà ora trasmessa al Consiglio comunale per la discussione e votazione definitiva che, nel caso di esito positivo, consentirà il rilascio del permesso di costruire facendo così seguito all’accordo sottoscritto tra Città Metropolitana di Venezia, ENI e Toyota, accordo sulla base del quale si consente l’avvio della sperimentazione di “mobilità a idrogeno” nel territorio veneziano.
Nello specifico con questo progetto Eni si impegna inoltre a:
- fornire al Comune di Venezia una relazione annuale sull’andamento, la tipologia e le principali caratteristiche di utilizzo dell’impianto di distribuzione di combustibile ad idrogeno e ciò per la durata di anni 10 dall’inizio della gestione del compendio;
- fornire ad aziende pubbliche controllate dal Comune di Venezia accesso agevolato, anche in termini di corrispettivo di erogazione, alla distribuzione di combustibile per autotrazione ad idrogeno, al fine di favorirne la sperimentazione su mezzi pubblici;
- finanziare uno studio a livello post-universitario, secondo le indicazioni operative fornite dal Comune di Venezia, avente ad oggetto l’esercizio dell’impianto di erogazione di idrogeno in oggetto, quale best-pratice di sostenibilità ambientale in materia di trasporto;
- divulgare, anche attraverso adeguate forme di pubblicità e sponsorizzazione, in collaborazione con il Comune di Venezia, l’iniziativa sperimentale.
“Stiamo realizzando il futuro. Venezia compie un altro importante passo verso quel percorso di tutela e salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema che tanto abbiamo a cuore e sul quale, in questi anni, abbiamo investito – commenta il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Essere arrivati oggi a dare un ulteriore impulso positivo verso la realizzazione di quello che è il primo distributore di idrogeno urbano in Italia, diventa così un atto concreto verso l’ormai non più rinviabile “decarbonizzazione dei trasporti”. Inoltre, dimostriamo come Venezia sia in prima linea nell’incentivare la diffusione di fonti alternative di rifornimento. A fianco, quindi, di un’importante campagna per la diffusione di elementi per la ricarica elettrica dei veicoli e di un evidente investimento per un trasporto pubblico sempre più “green”, come al Lido e Pellestrina, ora guardiamo con fiducia all’idrogeno. Un elemento che può essere prodotto a partire da un’ampia gamma di fonti energetiche, anche rinnovabili, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. Inoltre, i veicoli alimentati a idrogeno producono come scarico vapore acqueo, con impatto positivo sull’ambiente e sulla salute. Venezia si dimostra così una città sempre più attenta all’ambiente con la speranza che, quanto prima, questi importanti passi in avanti frutto dell’ingegno dell’uomo, possano essere applicati anche al mondo della nautica, settore fondamentale in Città. Anche su questo tema, specifico per il nostro territorio, Venezia sta affrontando la sfida tecnologica dell’innovazione”.
Tecnicamente i motori ad idrogeno funzionano in 5 passaggi:
1. L’ossigeno entra attraverso le prese dell’aria del veicolo
2. L’idrogeno viene trasportato alle celle a combustibile (fuel cell)
3. Nella cella a combustibile si svolge un processo particolare, la cosiddetta elettrolisi inversa, durante la quale l’idrogeno reagisce con l’ossigeno. Questa reazione genera esclusivamente energia elettrica, calore e acqua
4. L’elettricità alimenta il motore elettrico che muove il veicolo
5. L’acqua prodotta fuoriesce dal terminale di scarico sotto forma di vapore acqueo. Un’auto a idrogeno è quindi priva di emissioni locali.