La produzione mondiale del vino è cresciuta in maniera esponenziale nel corso del 2018, molto di più se si pensa a quanto accaduto l’anno precedente, che climaticamente aveva segnato in modo negativo i raccolti in Italia, Francia e Spagna, ovvero nei tre paesi dove si produce più vino.

La maggior parte degli stati produttori ha aumentato il proprio rendimento del 30% circa. L’Italia ha mantenuto la prima posizione in classifica tra i maggiori produttori di vino, con una crescita del 29% rispetto al 2017 e del 7,5% rispetto all’ottima annata del 2016.

Anche Francia, Spagna, Argentina, Cile e Germania hanno segnato aumenti di produzione circa del 20%. Pesanti ricadute in negativo, invece, sono state registrate per Sud Africa e Cina.

In totale, nel 2018 sono stati prodotti 293 milioni di ettolitri di vino (il dato migliore dal 2004). La Spagna resta la nazione con la diffusione più estesa di vigneti al mondo mentre sono ancora gli Stati Uniti il mercato più grande.

L’Europa continua a dominare la produzione mondiale del vino, con Italia, Francia e Spagna che da sole contribuiscono al 51% della produzione mondiale.

Primavera del Prosecco

L’Italia, dunque, si conferma leader mondiale nella produzione. A trainare il Bel Paese sono state le regioni Puglia e Veneto che hanno superato i 10 milioni di ettolitri prodotti. In Veneto, specialmente, il 2018 è stato un anno d’oro, con un incremento di produzione del 20% sul 2017 e del 18% sulla media storica, grazie anche soprattutto alla produzione dei vini bianchi di qualità e delle bollicine. In Puglia invece è stato determinante l’apporto dei vini da tavola, la cui produzione rappresenta il 70% del totale regionale. Seguono Emilia Romagna, Sicilia, Abruzzo e la Toscana che ha segnato un aumento del 44% rispetto all’annata precedente.

Dei circa 55 milioni di ettolitri prodotti in Italia, ben 20,8 milioni di ettolitri sono vini DOC e DOCG e 13,3 sono vini IGT. Dunque, parliamo di prodotti a denominazione distintiva che rappresentano il top di gamma.

Come detto, l’Europa fa la parte del leone ma questo trend risulta essere sempre in discesa a causa delle restrittive normative che gli stati membri del vecchio continente applicano in materia di coltivazioni agricole.

In questo senso, risulta molto più facile investire nella produzione vitivinicola al di fuori dell’Europa. Questo aspetto è ampiamente supportato dal dato relativo alla produzione negli Stati che, nella speciale classifica dei maggiori produttori di vini al mondo, vengono subito dopo Italia, Francia e Spagna. Stiamo parlando delle coltivazioni negli Stati Uniti, Argentina, Cile e Australia, ovvero di circa il 25% della produzione mondiale.

Se per anni i vigneti e le produzioni vitivinicole della California e dell’Australia hanno guidato la riscossa dei produttori di vino extra europei, negli ultimi tempi si sta assistendo ad un incremento di consenso – non solo produttivo – degli stati dell’America Latina. Ma guai a definirli come “nuove economie”, anche perché da queste parti si produce vino da molti decenni se non addirittura secoli.

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Lontano dal vecchio continente, tra i paesi a maggiore vocazione produttiva nell’ambito vitivinicolo troviamo il Cile, i cui vigneti rendono spettacolari le sue campagne. Il paese andino ha visto le sue prime produzioni già nel 1800 grazie agli immigrati che dall’Europa, in particolare dalla Francia e da Bordeaux, hanno cominciato a coltivare i propri vigneti in queste terre.

Soltanto però dopo il 1990, ovvero da quando sono cominciate le esportazioni di vino all’estero, il mondo ha cominciato ad apprezzare il valore dell’industria vitivinicola cilena. Quella del Cile è una produzione vinicola che si basa sulla biodiversità, una parola che descrive in toto il clima del paese sudamericano, le sue viti e i suoi territori.

I vigneti cileni beneficiano delle correnti che arrivano dall’oceano Pacifico fin sopra le alture più impervie delle Ande, preservandone così intatto il gusto dei suoi grappoli. La più famosa regione del paese dove si produce vino è la Valle Central, che si trova proprio nei pressi di Santiago. Qui vengono prodotte rinomate uve Cabernet Sauvignon e il cosiddetto Bordeaux del Cile, divenuto ormai un must non solo negli altri stati del Sud America ma anche nel resto del mondo.