Violenza di genere, la anchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne
Violenza di genere, la anchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne

Nelle scorse settimane la Polizia di Stato di Venezia, nell’ambito dell’attività finalizzata al contrasto dei reati che accompagnano la violenza di genere, ovvero tutte quelle forme di violenza sia psicologica e fisica che sessuale, nonché atti persecutori  – c.d. stalking, fino a giungere allo stupro o addirittura al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso, ha conseguito importanti risultati arrestando un latitante ricercato in campo internazionale per violenza sessuale di gruppo.

In particolare, nei giorni scorsi, nei pressi di Versailles, personale della Direction de Police Judiciaire de la Préfecture de Paris (F) – DRPJ ha rintracciato e tratto in arresto un soggetto di origini straniere, colpito da Mandato di Arresto Europeo a seguito di condanna definitiva passata in giudicato per il delitto di violenza sessuale di gruppo commessa nel territorio veneziano, per la quale lo stesso doveva espiare una pena detentiva di sei anni e otto mesi di reclusione.

Nello specifico, il ricercato aveva lasciato l’Italia e fatto perdere le proprie tracce poco prima che la sentenza di condanna diventasse definitiva.

L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia e delegata alla Squadra Mobile della locale Questura, ha consentito di accertare che il soggetto aveva trovato rifugio in Francia, motivo per il quale è stato interessato il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia oltre al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

A seguito dell’arresto, il ricercato è stato associato presso una casa circondariale parigina, in attesa di estradizione verso l’Italia, ove sconterà la pena alla quale è stato condannato.

La Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere

La normativa in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, aggiornata con la legge n.69/2019, rientra interamente nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul (2011), primo strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

L’elemento principale di novità della Convenzione è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione, inoltre, prevede anche la protezione dei bambini testimoni di violenza domestica e richiede, tra le altre cose, la penalizzazione delle mutilazioni genitali femminili.

Le misure di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne, che l’ordinamento riserva con competenza esclusiva al Questore in casi di violenza o maltrattamenti, è l’ammonimento.

L’ammonimento

Ne esistono di due tipi: per atti persecutori (c.d. stalking) e per diffusione illecita di immagini/video a contenuto sessualmente esplicito (c.d. revenge porn), nonché per atti di violenza domestica.

Nel primo caso il Questore può emettere il provvedimento di ammonimento solo a seguito di richiesta della vittima di stalking o di revenge porn nel caso in cui non sia stata già sporta querela per gli stessi reati.

Nel secondo caso, invece, qualora sussistano i presupposti individuati dalla legge, Il Questore può procedere ad ammonire il soggetto violento anche di propria iniziativa.

Per violenza domestica si intendono uno o più atti gravi, non episodici, ovvero commessi in presenza di minorenni, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima.

Si tratta di casi in cui è possibile procedere, anche se non vi è stata istanza proveniente dalla persona offesa, ma sulla base di una segnalazione, purché riscontrabile, proveniente da un soggetto a conoscenza dei fatti.

Le nuove normative

In particolare, a seguito delle modifiche apportate dalla Legge n. 168 del 24 novembre 2023, quando viene segnalato, in forma non anonima, un episodio di percosse, lesioni, violenza privata, minaccia grave, atti persecutori, revenge porn, violazione di domicilio o danneggiamento, che sia commesso nell’ambito di violenza domestica, il Questore può ammonire l’autore del fatto.

I risultati a Venezia nel mese di luglio

Nel mese di luglio, il Questore di Venezia ha adottato 3 ammonimenti ex art. 8 d.l. 11/2009 (atti persecutori) e 10 ammonimenti ex art. 3 d.l. 93/2013 (violenza domestica).

A questi si aggiunge una sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di un cittadino straniero, gravitante in questa provincia, responsabile di maltrattamenti nei confronti della ex moglie, cittadina italiana, e dei figli minorenni, condotte per le quali era già stato in passato destinatario di due provvedimenti di ammonimento (uno risalente al 2019 e uno adottato nel gennaio di quest’anno), nonché di un provvedimento di avviso orale, sempre del 2019.

Tali provvedimenti non avevano tuttavia sortito alcun effetto sulla condotta dello straniero, che aveva perseverato nei suoi comportamenti violenti nei confronti del nucleo familiare e di soggetti estranei. Pertanto, si è ritenuto necessario proporre il soggetto per l’applicazione di una misura di prevenzione personale più incisiva, quale è la Sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.

Il numero 1522 antiviolenza

La Polizia di Stato ricorda come, tra gli strumenti adottati a tutela delle donne ed in generale a difesa di tutte le vittime vulnerabili, vi sia anche il numero Antiviolenza ed Antistalking 1522, attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obbiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza familiare a danno delle donne.

Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 ed accoglie, con operatrici specializzate, le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking, è possibile anche chattare direttamente con una operatrice sul sito www.1522.eu o via app.

L’app Youpol

Oltre a ciò, è possibile segnalare episodi di violenza che si consumano tra le mura domestiche, tramite l’app Youpol, un’app realizzata dalla Polizia di Stato e caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori di Polizia.

È inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il N.U.E. – Numero di Emergenza Unico Europeo – e, dove non ancora attivo, risponderà la sala operativa 113 della Questura.

Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.