Ecco i temi toccati dal Governatore del Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa odierna, dopo aver dati i numeri sull’emergenza Coronavirus.

Riapertura – “E’ un tema che riguarda il Governo che dovrà decidere cosa fare nel prossimo DPCM a partire quindi dal dopo 13 Aprile. Noi abbiamo un piano pronto per le imprese, per monitorarle e per seguirli, in modo tale che vengano rispettare le norme. C’è ovviamente da stare molto attenti alla ricaduta. Venendo oggi a Marghera ho trovato traffico, questo vuol dire che le deroghe con il silenzio-assenso hanno portato, in sostanza, già ad un inizio della fase 2. Bisognerà vedere cosa si deciderà con il nuovo Decreto, se si continuerà su questa strada, aprendo progressivamente sempre di più, oppure se si tornerà a chiudere tutto. Sino ad ora – tramite lo Spisal – abbiamo fatto 4.316 controlli. A Treviso ci sono 68 ispettori e hanno verificato 2.170 imprese. Speriamo che con questo caldo posso diminuire l’epidemia”-

Elezioni – “Quando parlo io ci sono sempre polemiche. Ho solo detto che sarebbe da evitare la finestra autunnale, perché si potrebbe ripresentare l’epidemia. Se poi ci sono problemi e non possiamo andare a votare cosa facciamo? E’ giusto dare parola ai cittadini, perché comunque se c’è da gestire una emergenza si devono fare manovre importanti, che superano i 100 milioni. E, quindi, è giusto che un politico sia legittimato a farlo. Ho detto che sarebbe da andare a votare il prima possibile, ovviamente non subito. Parlo di fine giugno, inizio luglio. Se riapriamo le aziende, e la situazione di normalizza, tenendo conto del periodo elettorale, credo che sia opportuno andare ai seggi ad inizio estate, Escludo l’utilizzo di forme digitali del voto”.

Donazioni – “Sino ad ora sono state fatte 29.058 donazioni ed abbiamo superato i 30 milioni di soldi ricevuti. Voglio ringraziare tutti, anche i bambini che mi mandano letterine e anche i loro risparmi. Mettono in evidenza quanto in questa fase il popolo veneto si sia unito contro il virus”.

Case di riposo – “Abbiamo chiesto ai vari direttori generali delle Ulss di fornirci un piano nel quale spiegare come attuare la separazione tra chi è ammalato e chi non lo è. Vi sono strutture completamente sane ed altre in cui il virus è entrato in maniera molto importante. Vi è poi una casa di riposo che ha una ala in cui sono tutti ammalati, ed un’altra in cui sono tutti sani. Una situazione particolare, perché chi lavora lì dentro va da una parte e dall’altra. Stiamo cercando di capire il motivo. Rimane anche un altro importante problema, ovvero che ci sono diversi dipendenti che sono ammalati e questo porta ad una difficile gestione delle case di riposo. Abbiamo medici USCA che, oltre a seguire i pazienti che sono a casa, stanno entrando anche delle strutture pubbliche e private dove ci sono gli anziani per dare una mano”.