Paolone, così lo chiamano tutti i tifosi dell’Imoco Conegliano Volley, suoi seguaci, precisa di essere l’”organizzatore della curva”, più che l’”allenatore”. In ogni caso una voce autorevole tra i supporter delle Pantere campionesse d’Italia, fresche di trionfo in Supercoppa di Lega.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]
Età: 54 anni
Professione: trasportatore
Soprannome: Paolone
Ci racconti del tuo debutto in curva? Una decina d’anni fa: avevo le figlie piccole, che portai a vedere la squadra di volley femminile di Conegliano, che allora si chiamava Spes. Alle bimbe non piacque, ma per me fu amore a prima vista… E dal 2008, con la promozione in A1, sono sempre stato in prima linea!
Com’è la vita in curva? Bella ma impegnativa. Io organizzo tutte le trasferte, gestisco la Curva, redigo i programmi, preparo i volantini, coordino tutto e sono sempre in contatto con la Questura, che vuole conoscere tutti i nostri movimenti.
Qual è il tuo coro preferito? “Orgogliosi delle Pantere”, perché rispecchia il motivo per cui noi siamo lì, ovvero l’amore e l’orgoglio che nutriamo verso la grande squadra di Conegliano, che porta alto nel mondo il nome della nostra città.
La migliore coreografia realizzata finora? Quella preparata con la Gioventù Gialloblu, dove una pantera gigante scendeva lungo l’intera curva.
L’avversaria che più ti ha impressionato finora? Pesaro, quando era allenata da Ze’ Roberto, un grande tecnico che ha vinto tanto. In tempi più recenti direi invece Piacenza.
La trasferta più piacevole da affrontare? Firenze, sicuramente. Al Nelson Mandela Forum hai l’opportunità di parcheggiare e in 10 minuti di passeggiata essere subito a visitare il centro storico di una città strepitosa.
Qual è stata invece la partita più bella di sempre? Sicuramente l’ultima finale scudetto, e non potrei dire diversamente: vincere un tricolore è la cosa più “sentita” e quindi più bella che ci sia.
E la tua preferita partita di questa stagione? Facile: la finale di Supercoppa appena vinta con la Foppapedretti Bergamo, ovvio!
Ora dicci la partita peggiore a cui assistito… La peggiore è stata un anno fa con Montichiari, quando siamo usciti dalla Coppa Italia, nonostante le final four al Palaverde.
Hai mai seguito la pallavolo maschile? Beh sì, negli anni ’90 m’innamorai anzitutto della Pallavolo maschile, seguendo con trasporto la nazionale di Velasco, una generazone di fenomeni che vinse tutto fuorché le Olimpiadi. Poi però mi sono dedicato al volley femminile, perché rappresenta l’eccellenza sportiva della mia città, Conegliano.
Se tu fossi al posto di coach Mazzanti, cosa cambieresti? In questo momento non saprei proprio, o meglio non potrei dirgli nulla: Davide sa il fatto suo! Ha vinto due trofei in 5 mesi. Certo, capita che io possa domandarmi perché non abbia inserito prima una giocatrice molto in forma, ma è lui quello che vede le ragazze nell’allenamento quotidiano, e finora le sue valutazioni hanno portato risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Un’ultima parola da “allenatore in curva”? “Organizzatore”, più che allenatore! Lancio un appello: venite a vedere le partite dell’Imoco: si paga un prezzo bassissimo in cambio di due ore, due ore e mezza di autentico spettacolo. Altro che andare per centri commerciali!! [/s2If]