Il coraggio, la tenacia e le motivazioni con cui le imprese, le famiglie e i nonni del Veneto stanno affrontando l’emergenza Coronavirus – con tutte le sue ricadute – hanno dimostrato di non conoscere distinzioni di genere. È per questo motivo che CNA Veneto, in occasione dell’8 marzo, Giornata della Donna, ha scelto di lanciare l’iniziativa #ReagiamoUguale attraverso i suoi canali social. Un’occasione per dimostrare come la capacità di trovare la forza per reagire non conosca differenze di genere.
“E’ uno sforzo doppio quello a cui sono chiamati le imprenditrici e gli imprenditori nella gestione della famiglia, dei figli, dei genitori anziani – dichiara Rosy Silvestrini Presidente di CNA Impresa Donna Veneto – Oggi lo smart working, che CNA Veneto promuove da tempo, diventa così una soluzione obbligata e necessaria che speriamo possa tradursi in un cambio strutturale di mentalità. Secondo una ricerca condotta da CNA nazionale, in Italia per effetto del coronavirus circa il 30 per cento delle imprese dei servizi ha già adottato forme di lavoro di questo tipo, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Ci piacerebbe – chiude Silvestrini – che questo 8 marzo diventasse anche un tempo di riflessione per affrontare questo quotidiano, forti delle conquiste degli anni e di pensieri in grado di stimolare pensieri di parità e solidarietà tra donne e uomini. Proprio come il messaggio che abbiamo lanciato”.
#ReagiamoUguale non è solo uno slogan ma un messaggio da parte di tutti, uomini e donne, lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, che hanno il desiderio di andare avanti.
“L’emergenza – dichiara Daniela Guagliumi Presidente delle Donne pensionate di CNA Veneto – ha riacceso i riflettori sul ruolo delle nonne e dei nonni chiamati, oggi più che mai, a sostituirsi ai genitori nella gestione dei nipoti che rimangono a casa forzatamente per la chiusura delle scuole. Nonni riscoperti ora da un sistema che, per scelte politiche, ha diminuito finanziamenti, contenuto posti letto, accelerato la fuga di camici bianchi dalle strutture pubbliche a quelle private. Pensionati costretti a visite a pagamento e a liste di attesa sempre più lunghe che invece, ancora una volta, reggono le sorti del Paese. Come è stato breve e repentino il passo dall’essere considerati molto spesso un peso per la società a colonne portanti affinché quel minimo di economia che ancora procede in maniera discontinua in questo tempo di crisi da coronavirus tenga il passo!”.
«Il Coronavirus ha dimostrato tutta la nostra vulnerabilità – commenta Cinzia Fabris, presidente di CNA Veneto Ovest – ma ci ha anche ricordato quanto siano irragionevoli le nostre distinzioni quotidiane tra uomo e donna. Il contagio e la paura non sono questione di genere; la gestione dei figli a casa da scuola e il lavoro che si ferma non sono questioni di genere. E non lo sono nemmeno gli sforzi degli uomini e delle donne che operano nella scienza e nella ricerca, in trincea fianco a fianco ormai da mesi. Allo stesso modo va detto brave alle nostre imprese, fatte di donne e uomini che vanno avanti ogni giorno tra incertezze e cattivi pensieri, per tenere alta la salute di un’economia che a mio avviso è la vera osservata speciale durante questa quarantena di massa