Un’operazione congiunta della Squadra Mobile di Treviso e del Dipartimento ARPAV ha portato alla luce un caso di smaltimento illegale di rifiuti speciali nella provincia veneta. Cinque imprenditori locali sono stati denunciati per aver violato le normative ambientali relative allo smaltimento del fresato d’asfalto.

L’indagine

Le indagini, avviate nel maggio scorso, hanno coinvolto una stretta collaborazione tra la Polizia di Stato e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV). Il focus dell’inchiesta si è concentrato sulle pratiche di stoccaggio e smaltimento del fresato d’asfalto, un materiale classificato come rifiuto speciale e soggetto a rigide normative di smaltimento.

Le irregolarità scoperte

Durante le ispezioni condotte in diversi siti della provincia, gli agenti hanno scoperto gravi irregolarità:

  1. Stoccaggio illecito: Invece di essere correttamente smaltito presso centri autorizzati, il fresato d’asfalto veniva accumulato in aree private.
  2. Utilizzo improprio: In alcuni casi, gli imprenditori utilizzavano il materiale per sistemare le strade interne delle loro aziende agricole o di allevamento, violando le norme di smaltimento.

Prove raccolte

La Polizia Scientifica ha svolto un ruolo cruciale nell’indagine, raccogliendo prove inconfutabili attraverso:

  • Rilievi tecnici dettagliati
  • Documentazione fotografica
  • Registrazioni video

Questo materiale probatorio è stato successivamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Treviso e dall’ARPAV, confermando le violazioni ambientali.

Conseguenze per gli imprenditori

I cinque imprenditori coinvolti, titolari di aziende agricole e di costruzioni, si trovano ora a dover affrontare serie conseguenze legali:

  1. Denuncia penale per smaltimento illecito di rifiuti speciali
  2. Prescrizioni di rimozione: È stato loro ordinato di rimuovere tutto il materiale illecitamente stoccato entro 60 giorni
  3. Obbligo di smaltimento corretto: Il fresato d’asfalto dovrà essere conferito presso impianti di recupero o smaltimento autorizzati

Implicazioni ambientali

Questo caso mette in luce la continua sfida nella gestione dei rifiuti speciali e l’importanza di una corretta prassi di smaltimento. Il fresato d’asfalto, se non gestito correttamente, può causare gravi danni ambientali, contaminando suolo e falde acquifere.

Conclusione

L’operazione condotta a Treviso dimostra l’efficacia della collaborazione tra forze dell’ordine e agenzie ambientali nel contrastare i reati ambientali. Serve anche come monito per le aziende sull’importanza di aderire alle normative di smaltimento dei rifiuti speciali, sottolineando come le violazioni possano portare a gravi conseguenze legali e ambientali.

Le autorità continuano a monitorare la situazione, assicurandosi che i materiali vengano rimossi e smaltiti correttamente entro il termine stabilito, nell’ottica di preservare l’ambiente e la salute pubblica nella regione.