Finisce la storia tra Gentilini e Lega. Giancarlo Gentilini l’ex sindaco del Carroccio è fuori dalla Lega. Nominalmente anche se non formalmente. Non è stato ancora emesso alcun provvedimento ufficiale di espulsione. A dichiararlo il segretario provinciale Dimitri Coin, che afferma che l’ex sindaco, che comunque ha fatto la storia di Treviso e del Veneto tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, non rappresenterebbe più la Lega. Anche lo stesso Gentilini avrebbe affermato di non riconoscersi più in questa Lega. Sulle espulsioni dei militanti decide il federale, ma per Coin, Gentilini potrebbe anche stracciare la tessera.
Negli ultimi due anni lo Sceriffo non ha perso occasione per criticare le scelte della nuova dirigenza leghista provinciale e regionale. Due in particolare, gli episodi che, secondo i vertici locali, hanno superato il limite: l’aver ribadito che il prossimo candidato sindaco di Treviso dovrà avere il suo gradimento, altrimenti farà campagna contro e le accuse di “poltronificio” rivolte al partito .
Lo Sceriffo, ad esempio, si è scagliato contro le nomine in AscoPiave. Il numero uno del Carroccio trevigiano ha assicurato di aver informato della presa di posizione il segretario nazionale Matteo Salvini e il presidente della Regione, Luca Zaia, ricevendone anche da quest’ultimo un sostanziale assenso. Ed anche Gianpaolo Gobbo, che “scoprì” Gentilini, candidandolo a sindaco nel 1994 e dando avvio al “fenomeno Genty”, lo scarica sottolineando come prima di tutto venga il bene del movimento.
Ma lo “Sceriffo” non si dà per vinto, sostenendo di non essere toccato dalle polemiche: “Io sono leghista da sempre e alla Lega resto fedele, ma a quella del 1994. Non accetto diktat da nessuno, decideranno i cittadini”.