In data odierna il Questore di Venezia ha disposto la sospensione della licenza di esercizio di una nota discoteca a Mestre.
Il provvedimento, di natura cautelare, è stato adottato, si legge in una nota della Questura, “in seguito ai ripetuti interventi e segnalazioni raccolte da parte delle locali Forze dell’Ordine, che nel periodo compreso tra la fine del mese di ottobre ed il recente fine settimana, hanno costituito un oggettivo susseguirsi di episodi di violenze ed illeciti ai danni di avventori, alcuni dei quali minorenni, determinando una situazione di allarme sociale, per la minaccia dei precipui interessi della tutela dell’incolumità e della Sicurezza Pubblica”.
“Tra questi – prosegue la nota – sono significativi i numerosi comportamenti basati su violenza a persone e cose avvenuti all’interno della discoteca, ed i fatti di violenza fra i quali spicca in particolare un’aggressione avvenuta ai danni di un cliente che ha subito la frattura del setto nasale con prognosi di 25 giorni, compiuta da un avventore in evidente stato di alterazione dovuto all’abuso di bevande alcoliche“.
Il provvedimento cautelare di sospensione della licenza è stato notificato al titolare nella mattinata di ieri a cura del personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Venezia che ne ha curato l’esecuzione.
Questo perché, spiegano dalla Questura, “I fatti accaduti hanno destato pertanto un preoccupante allarme sociale per la minaccia dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, in modo speciale se riferiti ad un luogo in cui si ritrova un significativo numero di giovani, motivi che hanno pertanto richiesto un mirato intervento mediante l’emissione del provvedimento cautelare di sospensione della licenza.
L’iniziativa è tesa a lanciare un messaggio alla categoria poiché, pur consci del momento difficile da cui si sta uscendo, la crisi deve costituire la base per una ripartenza virtuosa.
L’autorità chiamata a pronunciarsi su questa questione guarda con attenzione ai giovani che in questa fase della pandemia hanno sofferto l’assenza di quei momenti ludici a cui avevano diritto, ma ripartire non può mai significare mettere a rischio la propria vita e la propria salute perché non c’è la consapevolezza di chi gestisce queste attività a farlo nella maniera giusta. La post-pandemia deve essere caratterizzata, pertanto, da una ripartenza positiva e non da una ripartenza negativa”.