Una lavoratrice di 26 anni è morta oggi pomeriggio in un’industria alimentare di Pieve di Soligo, a causa della compressione del capo all’interno di un macchinario in cui sarebbe rimasta incastrata.

La dinamica è al vaglio di Carabinieri e Spisal. Sul posto hanno operato vigili del fuoco e Suem.

Un macchinario dell’imballaggio dove la ragazza, vice direttrice dell’azienda, stava operando, acquisito di recente, per cause in corso di accertamento l’ha colpita schiacciandole le vertebre cervicali. In quell’azienda non risultano esserci iscritti al sindacato.

“La morte di una giovane donna a Pieve di Soligo è l’ennesima tragedia sul lavoro che colpisce la Marca Trevigiana e le nostre comunità – dichiara Giovanni Zorzi, segretario provinciale PD Treviso -. A livello regionale chiediamo si attivi quanto prima un osservatorio sulla sicurezza con il coinvolgimento di istituzioni e parti sociali per contrastare un fenomeno che in Veneto e nella nostra provincia ha raggiunto livelli inaccettabili. Più di tante parole, serve un’iniziativa seria e urgente di coordinamento di tutte le autorità responsabili, tra cui Ulss, Inail e Ispettorato del Lavoro, in materia di prevenzione e controllo per mettere insieme strumenti e risorse. Perché questo accada in tempi brevi e in modo efficace, c’è bisogno che la politica a tutti i livelli consideri una priorità fermare questa strage”.