Un'antenna Iliad (foro di repertorio)

Un’antenna di 22 metri d’altezza a pochi metri dalle abitazioni. “Ancora una volta i cittadini si ritrovano a subire le decisioni unilaterali delle compagnie telefoniche, senza essere mai stati consultati” fa sapere Adico, Associazione a Difesa dei Consumatori. In questo caso la protesta parte da Marghera dove gli abitanti di via degli Artigiani hanno cominciato la propria battaglia contro un ripetitore Iliad che, secondo i programmi, verrà installato nella adiacente via San Giorgio in Alga, su un terreno di proprietà. I residenti si sono ora rivolti all’Adico che sta seguendo diverse situazioni simili in varie parti del territorio veneziano ma anche nella provincia di Treviso. L’antenna in questione dovrebbe sorgere a circa sei metri da una casa la cui proprietaria è più che mai decisa a dare battaglia. Ma, in generale, sono circa 50 le famiglie che si ritroverebbero questo “mostro” attaccato al loro terreno, con un impatto ambientale devastante e il timore per la salute in una zona sopra la quale corre pure la Tangenziale. I contorni della vicenda cominciano a delinearsi già a ottobre 2020 quando una incaricata della compagnia Iliad comincia a sondare la situazione in via degli Artigiani, offrendo a una residente, ora socia Adico, una cifra una tantum a fronte di una servitù di passaggio per l’allacciamento di una stazione radio di 22 metri da installare in un terreno confinante, in via San Giorgio in Alga. La risposta è fin da subito negativa e motivata dalla forte preoccupazione per i campi magnetici provocati dall’antenna. La compagnia telefonica non si perde d’animo e trova un’altra soluzione, più complessa ma comunque attuabile. Ora, dunque, l’installazione dell’antenna non sembra più rinviabile ma i residenti non ci stanno. “Si sono rivolti a noi perché sanno che stiamo combattendo molte battaglie su questo fronte – spiega Carlo Garofolini, presidente di Adico – Ci pare che la situazione dei ripetitori stia un po’ sfuggendo di mano sia al governo che agli enti locali. Ora, purtroppo, neppure i sindaci possono opporsi alle installazioni ma possono dettare delle regole in considerazione del fatto che nessuno sa ancora quali possano essere le conseguenze dell’elettrosmog. Tutti sappiamo cosa è successo con l’amianto non vogliamo certo che la cosa si ripeta. I Comuni devono quantomeno obbligare gli operatori a rispettare distanze ben definite dalle case. Ci rendiamo conto che qui si sta per piazzare un ripetitore enorme a cinque metri da una abitazione?”. Adico ha dunque richiesto a Comune, Regione, Arpav e Iliad la documentazione comprovante il rispetto delle soglie previste dalla legge e rassicurazioni circa l’assenza di pericolo derivante dall’emissione del segnale telefonico. In più, il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa. Infine, all’amministrazione veneziana viene comunque chiesto di valutare lo spostamento dell’istallazione del ripetitore in un luogo più consono e distante dalle abitazioni. I residenti della zona hanno intanto lanciato una petizione che può essere firmata nella macelleria Franco e Cinzia  (via Trieste,  80) a alla pasticceria Milady (via Trieste, 141).