L’acetonemia (nota anche come chetosi o acetone) è un disturbo metabolico: in presenza di un’anomala carenza di zuccheri nel sangue, infatti, l’organismo deve bruciare i grassi per poter produrre energia.

Si manifesta perlopiù in bambini e in soggetti giovani. Tuttavia, qualora si riscontri negli adulti, l’acetone può essere (anche) il campanello d’allarme di varie malattie metaboliche.

Che cos’è l’acetone

L’acetonemia è una condizione metabolica che implica una digestione dei lipidi non corretta. Nello specifico, in presenza di questo disturbo, l’organismo produce dei corpi chetonici che rendono l’odore dell’alito simile a quello della frutta matura.

Questo accade perché i grassi accumulati nel sangue si trasformano in chetoni anziché in acqua o in anidride carbonica.

Sintomi e cause

Il sintomo più evidente dell’acetone è l’alito cattivo, ma per giungere ad una diagnosi certa è fondamentale eseguire un apposito esame finalizzato ad individuare i corpi chetonici nelle urine.

Tuttavia, la sintomatologia può includere anche vomito, disidratazione, spossatezza, dolori addominali e malessere diffuso.

Le cause scatenanti alla base del disturbo sono molteplici, ma tendenzialmente l’acetonemia è associata ad errori alimentari, patologie pregresse, stress, digiuno prolungato o febbre alta.

Chetosi nei bambini

La chetosi nei bambini è un fenomeno diffuso che si verifica principalmente nella prima e nella seconda infanzia, in soggetti di età tendenzialmente inferiore a sei anni.

In presenza di questo disturbo è importante curare l’alimentazione e reidratare il malato, facendogli bere acqua e zucchero, succhi di frutta e coca cola sgasata.

Acetone negli adulti

Quando l’acetone si manifesta negli adulti è bene interpellare il proprio medico curante per approfondire le cause scatenanti e valutare il da farsi.

Questo disturbo, infatti, potrebbe essere associato a patologie più importanti come il diabete mellito o a particolari malattie a carico del sistema nervoso.