In merito all’aggressione ai danni di un 22enne trevigiano, il Sindaco di Treviso Mario Conte ha così commentato sul suo profilo Facebook:
“Come già sapete ieri sera a Treviso si è verificato un fatto molto grave: un 22enne è stato colpito da una bottigliata e ridotto in fin di vita da tre ragazze. In queste ore è in corso da parte della Questura la ricostruzione della dinamica.
So già che attorno a questa vicenda si scatenerà il dibattito politico ma, al di là delle possibili speculazioni, io sono abituato a chiamare le cose con il loro nome e qui al centro di tutto c’è la DROGA.
Ieri sera, una volta venuto a conoscenza dell’accaduto, mi sono subito recato in via Castelmenardo. Lì ho assistito a scene che mi hanno colpito molto e fatto riflettere.
Vedere ragazzi distrutti dalle sostanze stupefacenti con i genitori disperati a rincorrerli sotto i portici o altri seduti nella Volante senza manifestare un minimo di vergogna (anzi, quasi con aria di sfida) mi ha rattristato.
Fra l’altro, per questo caso specifico, si parla di assunzione di ketamina da parte delle persone coinvolte.
La ketamina, per chi non lo sapesse, è una sostanza chimica pericolosa utilizzata come anestetico per cavalli, roba schifosa che non fa altro che bruciare il cervello e che ragazzi sempre più giovani comprano e assumono, con risultati che purtroppo vediamo.
Anche qui, come comunità, dobbiamo fermarci e riflettere.
Tutti.
In queste ore mi sto confrontando con il Questore, la dottoressa Simone, che ringrazio. E’ necessaria un’azione DRASTICA e SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’ contro l’assunzione e lo spaccio di droga.
Il problema riguarda tutti i contesti, tutte le Città, tutti noi. Ora, però dobbiamo prendere questa piaga e contrastarla in maniera forte.
La droga è sempre esistita, non è un problema che scopriamo adesso. Ma l’accesso è sempre più precoce e l’acquisto sempre più facile. Con pochi euro è possibile acquistare una dose di schifezza.
Vogliamo contrastare con ogni mezzo, con azioni repressive in tutti i luoghi frequentati da giovani. E non solo, dobbiamo riflettere seriamente e categoricamente.
Tempo da perdere non ce n’è più”.