Siccità: varietà frumento precoce nel miranese
Siccità: varietà frumento precoce nel miranese

Nella campagna veneziana si è sperato per tutto l’inverno in quelle precipitazioni che fino a poco tempo fa erano considerate la normalità stagionale; del resto, lo abbiamo imparato, sul clima la consuetudine non è più affidabile.

Gli agricoltori stanno facendo i conti con una situazione di siccità che si prolunga da ormai due anni e le conseguenze possono essere davvero drammatiche.

In laguna nord preoccupano le carciofaie perenni le cui radici sono in alcuni casi già morte in altri già in sofferenza.
“I terreni sono impaccati” spiega Carlo Finotello presidente del Consorzio del Carciofo Violetto di Sant’Erasmo- “se permane un po’ di umidità nel substrato, il terreno in superficie è già secco, produrre in laguna sarà molto complesso, non è detto che nei pozzi si potrà recuperare dell’acqua dolce”.
“ Ora-
incalza Michele Borgo presidente di Coldiretti Cavallino Treporti – le carciofaie andrebbero concimate ma non possiamo permetterci di farlo in assenza di precipitazioni, porteremmo infatti i terreni ad avere un picco di salinità nocivo per le piante”. 
La preoccupazione riguarda anche le colture orticole in generale dove i radicchi sono maturati in anticipo a causa delle temperature superiori alla norma stagionale e piante come verze e cavolfiori ora mancano della spinta dell’acqua per crescere. Le piogge annunciate per i prossimi giorni sono traducibili di fatto stando alle previsioni Arpav, in pochi millimetri d’acqua, poco più di una rugiada inefficaci per sanare la richiesta di tutte le colture in particolare del frumento in levata. “Finora ci siamo salvati con l’umidità contenuta nei terreni – precisa Andrea Pegoraro presidente di Coldiretti Portogruaro – ma ora nella fase di crescita l’acqua è indispensabile.” nel portogruarese e miranese si sta procedendo con la semina delle barbabietole da zucchero ecco che la pioggia è assolutamente necessaria per garantire la presa della pianta. “In alcune zone locali – afferma Davide Montino presidente di Agrimercato Venezia – il frumento sta già ingiallendo a causa delle temperature elevate, ci allarma vedere che i fiumi sono già a secco e il livello dell’acqua nelle falde è sempre più basso.”   

Insomma un 2023 che si preannuncia ancora molto difficile afferma Andrea Colla presidente di Coldiretti Venezia: “Ai danni alle colture si sommano poi gli aumenti dei costi, a partire dal riscaldamento delle serre, ma anche dei carburanti, dell’energia, i fitofarmaci e i fertilizzanti, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste, alla carta per bollini ed etichette fino al legno o al cartone ondulato per le cassette.”
E’ necessario più di sempre pensare alla realizzazione di progetti nel più breve tempo possibile.
“Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare” afferma Giovanni Pasquali direttore di Coldiretti Venezia  nel sottolineare che “di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%. ”Insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati – conclude Pasquali – abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita”.