A Volpago il punto sui progetti “Care Leavers” e “Vadoaviveredasolo” nella Marca: 22 i neomaggiorenni sostenuti nella loro autonomia, ma il nodo Casa resta centrale
Si è svolto venerdì pomeriggio pomeriggio all’Auditorium Morando di Volpago del Montello il convegno “Care Leavers e scenari futuri” organizzato dalla Cooperativa Kirikù di Montebelluna in collaborazione con ULSS 2 distretto di Asolo.
In platea assistenti sociali e amministratori locali che hanno raccolto il punto sul progetto ministeriale “Care Leavers” e l’iniziativa di Kirikù “Vadoaviveredasolo” dediti a supportare i neo maggiorenni provenienti da percorsi di comunità o di affido o da famiglie in difficoltà che tentano la vita autonoma. Oltre all’autonomia finanziaria, lavorativa o di studio, nei trasporti e nelle relazioni, quella abitativa resta centrale: servono case sicure e a basso costo per aiutarli a realizzare i propri sogni.
Individuare il miglior intervento per sviluppare in breve tempo l’autonomia abitativa e quella lavorativa dei neodiciottenni è stato uno dei temi di dibattito del convegno, che ha visto confrontarsi i referenti dei progetti “Care Leavers” e “Vadoaviveredasolo”, ed esponenti della Cooperativa Sociale Arimo di Milano, pionieri questi ultimi in iniziative analoghe.
In particolare l’iniziativa della Arimo risulta di grande ispirazione per Kirikù in quanto propone un importante cambio di approccio: la realizzazione di un luogo di passaggio tra la comunità e la vita autonoma (evitando semplici prolungamenti della prima che rendono solo più problematico l’arrivo nella seconda) e l’aggiunta di un progetto di crescita individuale per ogni ragazzo o ragazza.
Ecco dunque che il tema abitativo si impone come principale, in quanto gli spazi di proprietà di Kirikù e messi a disposizione del progetto sono limitati e insufficienti rispetto alla richiesta da parte dei Servizi Sociali dei Comuni e dell’ULSS. Da qui l’invito e il desiderio di un maggior coinvolgimento delle amministrazioni comunali sul tema, affinché mettano a disposizione di “Vadoaviveredasolo” case e appartamenti popolari in disuso.
Nello specifico, “Vadoaviveredasolo” è un progetto della Cooperativa Kirikù nato nel 2021 dal bisogno dei ragazzi e delle ragazze che al compimento della maggiore età intendono sperimentarsi in un percorso di autonomia, con l’obiettivo di sviluppare le competenze necessarie per affrontare la vita adulta. Su ogni neodiciottenne viene cucito un percorso su misura della durata di massimo 3 anni, che vada a combinare le capacità esistenti, le limitazioni, le risorse e gli apprendimenti e di metterli al servizio di una visione individuale della propria collocazione nel mondo anche al di là dei 21 anni.
Per questo il percorso mira al raggiungimento di più autonomie: abitativa, gestionale (ad esempio in termini di conto corrente, igiene personale, dentista, spesa, cassa, bollette, imprevisti, ecc), finanziaria (partendo da una “borsa” data da Kirikù fino all’ottenimento di un lavoro), di trasporti (ad esempio con l’acquisizione della patente di guida), lavorativa e relazionale. Dal 2021 Kirikù ha accompagnato 10 giovani (6 ragazze e 4 ragazzi) provenienti non solo dal termine di percorsi di comunità o affido (dunque a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria), ma anche da famiglie in difficoltà e assistite attraverso gli altri progetti messi in campo negli anni dalla Cooperativa (ad esempio educative domiciliari e Comunità diurne per minori).
“Care Leavers” invece è una sperimentazione nazionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che prevede interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Con la Legge di Bilancio 205/2017 era stato istituito un fondo dedicato, che ha permesso di sostenere dal 2020 ad oggi – ma è già ai nastri di partenza l’ultima annualità del progetto – 11 giovani della Marca (5 maschi e 6 femmine tra i 18 e i 20 anni) fino al compimento del 21esimo anno di età. Anche in questo caso il progetto si propone di aiutarli a raggiungere autonomia gestionale, lavorativa o di studio, abitativa e negli spostamenti.
“I dati raccontano che i giovani italiani escono dal nido di media attorno ai 30 anni: ciò significa che anche coloro che hanno una famiglia solida alle spalle non hanno la possibilità di rendersi autonomi se non molto tardi. Come possiamo pensare che un giovane diciottenne possa raggiungere l’autonomia nel momento esatto in cui esce dai programmi delle comunità o degli affidi, o proviene da una famiglia in difficoltà?” spiega Sara Corazzin, educatrice della Cooperativa Kirikù. “Questi ragazzi necessitano di un accompagnamento graduale verso l’autonomia personale e sociale e di un luogo di passaggio tra il contenimento in strutture educative e la totale autonomia, ed è proprio questo che “Vadoaviveredasolo” propone di innovativo”.
“I giovani vanno sostenuti nei loro sogni ma anche nelle loro necessità primarie, specialmente quanti non hanno una famiglia su cui contare” afferma il presidente della Cooperativa Kirikù, Mauro Gazzola. “È importante avere una collaborazione con le amministrazioni del territorio per aiutarci a non lasciarli indietro, soprattutto sul tema della casa: le richieste dal territorio – anche dal privato – sono tante e noi non possiamo contare solo sulle nostre forze e i nostri spazi, soprattutto quando ci sono appartamenti ATER che potrebbero essere messi a disposizione. Questi ragazzi hanno bisogno di un tetto sicuro sopra la testa, condizione primaria affinché raggiungano l’autonomia finanziaria, lavorativa e relazionale e abbiano la possibilità di sviluppare appieno il loro progetto di vita”.