Era stato arrestato lo scorso luglio con l’accusa di atti persecutori, violazione di domicilio, minacce e diffamazione. Tornato a casa dopo quasi due mesi trascorsi in prigione, non ha resistito al richiamo della rete riprendendo a scrivere accuse, minacce ed insulti rivolti tanto alla ex fidanzata quanto al suo rivale in amore.

Protagonista della vicenda è un ingegnere di Modena, residente in Veneto. Lo scorso dicembre la montebellunese con cui intratteneva una relazione amorosa aveva deciso di troncare ogni rapporto: decisione che non era piaciuta all’ingegnere che dapprima aveva tentato in vari modi di riconquistare la sua vecchia fiamma e successivamente aveva deciso di spiarla e pedinarla per capire se vi fosse un altro uomo. A tal fine il modenese, che millantava un passato da scienziato al CERN di Ginevra e trascorsi da ufficiale e da agente segreto, aveva trasformato un furgoncino in casa viaggiante per agevolare i propri appostamenti. Dopo alcuni mesi l’ingegnere era riuscito ad intrufolarsi nel garage della donna scoprendo all’interno la vettura del nuovo fidanzato di questa: sottratti i documenti e ricavato l’indirizzo del rivale (un uomo già sposato), si era presentato a casa di questi svelando la tresca ai figli ed alla moglie. Lo scorso 13 luglio però i Carabinieri di Montebelluna lo avevano arrestato interrompendo la persecuzione.

Davanti al giudice, lo stalker si era difeso dichiarandosi innocente ed estraneo, affermando di voler riconquistare la montebellunese, non di volerla infastidire. Aveva anche negato ulteriori addebiti, compreso un bigliettino contenente un’esplicita minaccia di morte ritrovato all’interno del furgoncino dai militari: secondo l’ingegnere quello era solo un appunto vergato in seguito ad una telefonata ricevuta da parte del fratello della sua ex fidanzata. Parole che avevano colto indifferente il magistrato che aveva convalidato l’arresto.

Dopo aver ottenuto ad inizio settembre gli arresti domiciliari, però, l’uomo non ha saputo trattenersi, tornando a vergare righe di odio e di minacce nei confronti dei suoi due obiettivi, l’ex fidanzata ed il suo amante. Atteggiandosi ad “agente segreto”, l’ingegnere in alcuni post caricati nel proprio profilo Facebook definisce il rivale quale esponente di una categoria di “operai fantozziani, volgari, senza alcuno stile o titoli, brutti, idioti ed ignoranti, incapaci di tessere un semplice dialogo e di vestire con eleganza, e che nemmeno hanno fatto il servizio militare”. E’ un fiorire di insulti e di minacce, nemmeno troppo velate (“In ogni caso resta un’altra realtà incontrovertibile: che fine potrebbe fare quell’operaio che seduce e porta via la donna ad uno 007? In base alla letteratura può considerarsi morto!”). E pensando di evitare conseguenze, l’autore ha retrodatato i post: scritti dal 6 settembre in avanti, l’uomo ha pensato di modificare la data di pubblicazione portandoli tutti al giorno antecedente l’arresto, distanziandoli di dieci minuti l’uno dall’altro. Ma senza restringere la privacy, lasciando dunque tutto in bella vista.

Una questione decisamente surreale che rischia di avere un ulteriore strascico a livello giudiziario.