3.800 aziende espositrici si sono spartite i 240.000 metri quadri dei padiglioni che Las Vegas anche quest’anno ha messo a disposizione per il CES, il più importante salone dell’elettronica di consumo. E gli spazi più grandi se li sono presi le auto: non soltanto in forza delle maggiori dimensioni rispetto alle altre diavolerie tecnologiche presentate (come le TV di nuova generazione o gli elettrodomestici smart per la casa), ma anche in virtù degli sforzi con cui il mondo dell’Information Technology si sta pian pianino integrando nell’universo automotive.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]
Il primo gruppo balzato subito agli onori della cronaca è stato FCA. Sergio Marchionne ha infatti svelato la concept car Chrysler Portal, un minivan a posti interamente elettrico, che garantisce un’autonomia fino a 400 a km (e possibile ricarica veloce in 20 dell’80%), ed è dotato di guida autonoma livello 3, oltre ad una completissima ragnatela di connessioni gestite dal sistema centralizzato di infotainment.
Non poteva essere da meno BMW, che nell’offrire la propria visione dell’auto del futuro ha puntato sul cavallo dell’ecosostenibilità a 360 gradi: più che una vera e propria concept car, Inside Future è per ora poco più di un telaio, ma sufficiente a mostrare la direzione che l’avanguardistico marchio tedesco sta prendendo. Legno, muschio e altri materiali sostenibili compongono una plancia dove il comando gestuale, personalizzato sull’utente, è proteso a sfruttare avanzati algoritmi d’intelligenza artificiale per trasformare l’esperienza di guida nel più confortevole dei viaggi assistiti su 4 ruote.
Sempre dalla Germania, Audi, per il tramite di nVidia e Mobileye (la casa dei quattro anelli non aveva un proprio stand al CES, preferendo concentrarsi sul prossimo salone di Detroit), ha mostrato la concept car da cui deriva la prossima Q8, esibindone le funzioni a guida pilotata.
Quanto a Mercedes, da un lato si è limitata a riproporre il nuovo brand EQ a propulsione interamente elettrica (già visto a Parigi nel 2016), dall’altro ha presentanto il furgone Vision Van per le consegne a domicilio, dal cui tetto fa capolino una coppia di droni preposti al recapito dei pacchi.
In casa Ford ecco il prototipo Fusion Hybrid “Automated Research Vehicle”, in arriva sul mercato entro 4 anni: attesa lunga ma che varrà senz’altro la pena. Il veicolo infatti monterà tecnologie per la guida autonoma di quarto livello, con sensori in grado di tracciare in tempo reale la mappa 3D dell’ambiente circostante e di tutti gli oggetti in movimento entro un dato raggio, ritarando costantemente i parametri di marcia senza che sarà necessario alcun intervento da parte del conducente.
Anche dal Giappone, naturalmente, sono volate a Las Vegas intriganti anticipazioni sul futuro dell’automotive. Il CEO di Nissan (e Renault) Carlos Ghosn ha innanzitutto annunciato ben 10 vetture con funzioni di guida autonoma entro il 2020, le pià avanzate delle quali vanteranno il Seamless Autonomous Mobility, tecnologia NASA che aiuta l’IA dell’auto a prendere decisioni veloci in caso di imprevisti.
Toyota ha realizzato Concept-i, una concept car interattia, a guida autonoma e a trazione elettrica: al suo interno ospiterà un’intelligenza artificiale battezzata Yui in grado di “dialogare” con la vettura e coi passeggeri, sfruttando luci, suoni e messaggi vocali sia per puro diletto, sia rendere più esperenziale e coinvolgente la guida autonoma.
In mezzo a tante soluzioni futuristiche, le novità forse più intriganti di tutte arrivando da Honda. Neu-V è una city car a emissioni zero progettata per girare il centro urbano senza alcun conducente, alla ricerca di persone da trasportare qua e là; Riding Assist è la moto auto-bilanciante che sta in equilibrio da sola e non può mai cadere. [/s2If]