Quando si parla di amenorrea si fa riferimento alla mancanza delle mestruazioni. La causa più comune è la gravidanza, ma anche determinate problematiche ormonali o patologie a carico degli organi riproduttivi femminili di fatto possono incidere sul fenomeno.

Inoltre, a seconda dei fattori scatenanti, questo disturbo può essere associato ad acne, dolore pelvico, perdita di capelli, particolari secrezioni latte dai capezzoli, mal di testa, irsutismo.

Amenorrea: i fattori che incidono sul disturbo

L’amenorrea può presentarsi in presenza di una gravidanza, ma anche durante l’allattamento o quando si sta entrando in menopausa.

Senza dimenticare che, talvolta, quando si interrompe l’assunzione della pillola anticoncezionale si può riscontrare un’anomala e temporanea assenza del ciclo mestruale. In questo caso, infatti, l’organismo necessita di un certo lasso di tempo prima di tornare ad un’ovulazione regolare.

 

Farmaci e stile di vita: come incidono sul disturbo

È bene tenere presente che anche alcune categorie di farmaci possono causare amenorrea. È il caso, ad esempio, dei medicinali per l’ipertensione, ma anche degli antidepressivi, dei chemioterapici, degli antipsicotici e di quelli anti-allergici.

Ma non è tutto: anche uno stile di vita errato, infatti, può incidere sulla regolarità delle mestruazioni. Un periodo di forte stress può alterare temporaneamente il funzionamento dell’ipotalamo e, di conseguenza, il normale controllo ormonale femminile.

Infine, anche una condizione di sottopeso o l’eccessivo esercizio fisico possono bloccare o inibire una regolare ovulazione. È il motivo per cui chi soffre di anoressia o bulimia può essere soggetto ad amenorrea, così come chi pratica quotidianamente un’attività fisica molto rigorosa.