Si è aperto ufficialmente stamane, all’Ospedale Ca’ Foncello, l’Anno Accademico per le sedi universitarie di Treviso della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova. Durante il tradizionale incontro, il saluto di accoglienza alle matricole  presso la Sala Convegni è stato dato dal Prorettore alle sedi esterne dell’Ateneo Patavino, prof. Tomaso Paternello, e dal Direttore generale, dr. Francesco Benazzi. Erano presenti tutti i presidenti dei corsi di laurea, i direttori amministrativo (dr.ssa Annamaria Tomasella), sanitario (dr. Marco Cadamuro Morgante), sociosanitario (dr. Pier Paolo Faronato), della funzione ospedaliera (dr. Stefano Formentini), delle professioni sanitarie (dr. Alberto Coppe).

Sono 147 le matricole che nell’anno accademico 2017-2018 affronteranno i primi studi universitari nella sanità trevigiana, nella quale sono attivi i corsi di laurea di Infermieristica, Tecniche di Radiologia per immagini e Radioterapia, Ostetricia, Tecniche Audioprotesiche, Igiene dentale. Corsi che in tutto il triennio riuniscono complessivamente 500 studenti. A loro si aggiungono i 147 futuri medici del secondo triennio clinico e numerosi altri frequentanti di tirocini e master oltre ai laureati specializzandi per un totale di oltre 800 presenze universitarie.

Treviso si afferma così sempre più azienda d’insegnamento. “Avviate il vostro percorso universitario in quello che è il polo universitario più importante del nostro ateneo fuori della città di Padova non solo per vicinanza e dimensioni ma anche per la collaborazione consolidata”, ha detto il prof. Paternello, dando il benvenuto a nome dell’Ateneo e augurando ai giovani un proficuo impegno e tante soddisfazioni. Ha sottolineato, poi, come il contesto universitario padovano, anche nella sede periferica, sia uno dei migliori che l’Italia possa offrire.

Un invito al senso di appartenenza ripreso anche dal dr. Benazzi. “La preparazione in un’università come quella di Padova vi chiede un impegno in più – ha aggiunto – perché solo il suo nome, conosciuto universalmente, evoca una storia e grandi aspettative nei professionisti che forma. Con il lavorare in sanità avete scelto una professione meravigliosa perché è al servizio della Persona. Dovrete leggere i libri ma, citando un filosofo cinese, per riuscire bene in questo mestiere dovrete anche saper leggere gli uomini in tutte le loro edizioni”.