E’ arrivata in Veneto la Goletta Verde di Legambiente, campagna nazionale per sensibilizzare sulla tutela del mare. Dopo due giorni a Caorle, stamattina è approdata a Chioggia ed anche Arpav è salita a bordo per raccontare i controlli sul mare veneto nel periodo estivo a tutela dei cittadini e dell’ambiente.

La stagione balneare. Anche per la stagione estiva 2019 i controlli Arpav garantiscono la sicurezza della balneazione nell’Adriatico veneto e nei laghi della regione. Come prevede la legge, la stagione balneare e i controlli conseguenti vanno dal 15 maggio al 15 settembre.
Arpav e Guardia Costiera. Per tutto il periodo, dal 15 maggio al 15 settembre, i tecnici di Arpav, in collaborazione con la Guardia Costiera, eseguono controlli una volta al mese intensificandoli in caso di situazioni anomale.
Cosa sono i controlli per la balneazione. I controlli Arpav, come prevede la normativa, sono: misure di parametri ambientali cioè temperatura dell’aria, dell’acqua, vento corrente e onde; analisi di parametri microbiologici cioè Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fecale legata soprattutto agli apporti dei reflui urbani; ispezioni visive sulla presenza di vetro, plastica, gomme, residui bituminosi.
I controlli sono effettuati su 174 acque di balneazione distribuite in 8 corpi idrici, nel dettaglio: 95 sul mare Adriatico, 65 sul lago di Garda, 4 sul lago di Santa Croce, 1 sul lago del Mis, 4 sul lago di Centro Cadore, 2 sul lago di Lago, 2 sul lago di Santa Maria e 1 sullo specchio nautico di Albarella) per un totale di 149 km di costa controllata.
Per il 2019 sono previsti 1044 campioni per un totale di 2088 analisi, senza contare gli eventuali campioni aggiuntivi effettuati in caso di riscontro di campioni anomali per verificare la persistenza o meno del fenomeno inquinante e identificarne le eventuali cause.
L’ultima campagna (la terza), effettuata dal 24 al 26 giugno, ha dato esiti favorevoli.
Posso vedere i risultati delle analisi? I risultati delle analisi sono pubblicati in tempo reale nel sito ARPAV www.arpa.veneto.it e su www.portaleacque.salute.gov.it del Ministero della Salute. In entrambi i siti è possibile consultare anche il “profilo delle acque di balneazione” una scheda dettagliata dell’area balneare che riporta una serie di informazioni utili per il cittadino e per il turista, come la conformazione fisico-geografica dell’area, la facilità di accesso al mare, l’eventuale presenza di lido attrezzato, la possibilità di accesso per gli animali.
Per essere informati in tempo reale sullo smartphone è attiva l’app Arpav balneazione.
Controlli sulle alghe. Durante la stagione balneare nel mare Adriatico e nel lago di Garda, come previsto dalla normativa, saranno effettuati controlli sugli eventuali fenomeni di proliferazione rispettivamente della microalga Ostreopsis cf ovata e di cianobatteri potenzialmente tossiche per consentire l’individuazione di potenziali rischi per la salute.
L’idoneità alla balneazione, in Veneto il 99% di campioni favorevoli. Alla fine del 2018 sono stati elaborati i dati dei controlli dei quattro anni precedenti per la valutazione dell’idoneità 2019. Il risultato è che 173 acque su 174 sono risultate di qualità “eccellente” (171 punti pari al 98.8% del totale) o “buona” (2 punti pari al 1.2% del totale) e pertanto idonee per l’inizio della stagione balneare 2019. La tendenza delle classi di qualità rilevata negli ultimi anni è abbastanza stabile, pur con la variabilità connessa alle diverse situazioni meteorologiche. Analoga considerazione vale per la percentuale di singoli campioni favorevoli che su base annua si attesta intorno al 99% sia per la costa adriatica regionale che per l’insieme delle acque di balneazione del Veneto.
Quante analisi nel 2019? Per il 2019 sono previsti 1044 i campioni programmati per un totale di 2088 analisi, senza contare gli eventuali campioni aggiuntivi effettuati in caso di riscontro di campioni anomali per verificare la persistenza o meno del fenomeno inquinante e identificarne le eventuali cause.
I monitoraggi dei rifiuti e delle microplasticheNell’ambito delle attività previste dalla direttiva europea sulla “strategia marina” ARPAV effettua anche il monitoraggio sul tipo dei rifiuti spiaggiati in quattro siti rappresentativi del litorale adriatico. I risultati degli ultimi tre anni indicano che la frazione maggiore è costituita dalle plastiche (dal 40 all’80 % circa del totale) seguita dalla categoria “carta e cartone”. In mare è invece monitorata la presenza di microplastiche (frammenti di dimensioni inferiori a 5 mm) filtrando grandi quantità di acqua in superficie con un’attrezzatura trainata da imbarcazione, denominata “manta”. La tipologia di microplastiche più ricorrente è quella dei “frammenti trasparenti” (derivanti dalla disgregazione di oggetti di maggiori dimensioni) seguita dai “fogli” (derivanti dalla disgregazione dei sacchetti).