Arthur è un robot innovativo che permette di avere una diagnosi precoce se si soffre di artrite reumatoide.

Arthur: il robot clinico automatizzato

A Mette Spangsgaard, insegnante 45 anni, nel 2014 è stata diagnosticata questa malattia autoimmune e i problemi di salute l’hanno costretto ad andare in pensione anticipata.

Racconta sui social la donna: “Purtroppo, la diagnosi è arrivata in ritardo: il mio fisico ha subito alcuni cambiamenti e i danni ai piedi e alle ossa saranno permanenti. Tutto questo avrà necessariamente un impatto sul mio futuro. Per questo mi fido di ARTHUR”.

Il robot clinico automatizzato ARTHUR (abbreviazione di “ARTHritis Ultrasound Robot”) utilizza un braccio robotico per scansionare le articolazioni di mani e piedi, in tempi molto rapidi. Dopo aver acquisito automaticamente le immagini ecografiche, ARTHUR le analizza utilizzando un algoritmo di intelligenza artificiale e invia un rapporto ai medici, insieme a una cartella clinica elettronica.

Il robot può scansionare, ad esempio, le due mani di un paziente in circa 12 minuti, il che significa che può gestire fino a quattro pazienti all’ora.

L’importanza di diagnosi veloci

I medici sono concordi nell’evidenziare l’importanza di diagnosticare precocemente l’artrite reumatoide, per evitare la perdita della funzione articolare.

Soeren Andreas Just, consulente in reumatologia all’Odense University Hospital di Svendborg ha dichiarato: “Se la diagnosi è tempestiva il paziente può essere trattato con meno farmaci, perché un sistema immunitario compromesso necessita di cure molto più complicate e costose e il rischio di danno articolare è più elevato”.

Creato nel 2019 dallo spin-out universitario ROPCA, insieme agli esperti del laboratorio di Robotica dell’Università della Danimarca meridionale (SDU), ARTHUR è recentemente entrato in servizio presso l’ospedale di Svendborg e attualmente ci sono richieste anche in Germania e Canada.