Arriva una notizia bomba dall’attività produttiva di Padova per la birra Peroni che ha deciso di investire due milioni di euro nei prossimi due anni per il rilancio storico del marchio Itala Pilsen.

Lo stabilimento sito in zona industriale attualmente produce circa 1,8 milioni di ettolitri di birra all’anno per i marchi Peroni e Nastro Azzurro e da oggi anche per Itala Pilsen.

Nonostante il Brexit l’uscita dall’Unione Europea da parte degli Inglesi, l’anglo-sudafricano Sab Miller detentore dei marchi di birra, ora in fusione con l’altro colosso belga Ab Indev, prosegue le trattative senza sosta. I due grossi proprietari stanno infatti perfezionando la cessione di Peroni ai giapponesi di Asahi.

Federico Sannella, direttore delle relazioni esterne della Peroni ha specificato: ”Con il marchio Nastro Azzurro siamo sul mercato britannico da oltre 15 anni ma negli ultimi dieci abbiamo consolidato la nostra presenza fino a farne un prodotto a cui viene riconosciuta una qualità indiscussa. Grazie alla forza della nostra capogruppo Sab Miller, esportiamo in Gran Bretagna circa 1,2 milioni di ettolitri di birra a marchio Nastro Azzurro, il 60% dei quali prodotti a Padova. Grazie alla solida presenza del marchio su quel mercato non temiamo i rischi di una Brexit che comunque si vedranno in futuro”.

Lo stabilimento padovano che ad oggi conta 110 dipendenti fissi e 40 stagionali ha beneficiato di 20 milioni di euro di investimenti che le permettono di essere uno dei centri più rinomati del settore.

Lo stesso Sanella ha voluto spiegare per quale motivo è stato deciso di puntare sul marchio storico Itala Pilsen: “Qui, negli ultimi 4 anni, siamo riusciti ad incrementare la produzione riducendo i consumi di acqua del 50%, e quelli di CO2 di circa il 28%, e da qui abbiamo deciso di lanciare una nuova birra che ha radici ben solide sul territorio: una Italia Pilsen che vuole fare rinascere una tradizione importante per la città”.

La Itala Pilsen è stato un marchio importante in città sin dalla fine dell’800, nata dal birrificio Cappellari, fondata nel 1919 da Arrigo Olivieri, diffusa sui mercati fino agli anni ’70 del secolo scorso e scomparsa dagli scaffali dei supermercati a partire dal 2003.

Matteo Venturini