«Nei primi sei mesi del 2020, accanto ad una importante crescita del bisogno di aiuto, abbiamo registrato anche un forte picco di richieste di informazioni da parte di aspiranti volontari: questi mesi di lontananza fisica hanno portato molte persone a riscoprire la voglia di stare vicino agli altri anche “a distanza”, mettendo a disposizione il proprio tempo e la propria capacità di ascolto».
Lo rende noto l’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia in occasione della presentazione dei nuovi corsi di formazione per aspiranti volontari, che quest’anno, per la prima volta, si terranno on line.
«In questo momento così difficile, parallelamente alle richieste di aiuto, è aumentato anche il bisogno di volontari adeguatamente formati per la nostra attività di ascolto. Tradizionalmente i corsi si svolgono in presenza nei nostri 20 centri territoriali distribuiti su tutto il territorio nazionale, ma quest’anno, a causa dell’emergenza Covid-19, abbiamo preferito, almeno in questa prima fase, optare per la formazione a distanza», spiega la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra.
Si tratta di una sperimentazione che al momento coinvolge soltanto una parte dei centri locali: Bassano del Grappa, Bolzano, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Sassari, Trento e Treviso.
Nei primi sei mesi del 2020 Telefono Amico Italia ha registrato un netto aumento di telefonate e messaggi ai suoi tre servizi di ascolto: chiamate vocali attraverso numero unico 02 2327 2327, chat attraverso il numero WhatsApp 345 0361628 e mail attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito.
Le chiamate vocali sono state quasi 23.000 e sono arrivate principalmente da uomini (64%). La fascia di età che ha usato maggiormente il numero unico è stata quella compresa tra i 46 e i 55 anni (28%), seguita dalla fascia 56-65 anni (23%) e quella tra i 36 e i 45 anni (22%). Quasi 2.000 persone hanno invece chiesto aiuto attraverso il servizio WhatsApp Amico: principalmente donne (60%) e di età inferiore rispetto a chi ha utilizzato le chiamate vocali. Il 34% delle chat ha coinvolto persone tra i 26 e i 35 anni, il 23% tra i 18 e i 25 anni e il 17% tra i 36 e i 45 anni. Il 12% delle richieste di ascolto attraverso il servizio di messaggistica è arrivato inoltre da minori di 18 anni.
«Molte persone – spiega Monica Petra – ci contattano per problemi legati all’area del sé, come la solitudine o il bisogno di compagnia, ma riceviamo anche migliaia di telefonate dalle quali emergono difficoltà legate alla sessualità, alle relazioni familiari e amicali, all’inserimento nella società (emarginazione) e a questioni più pratiche, come problemi economici, lavorativi e giuridici. L’emergenza Covid-19 ha determinato un forte aumento delle richieste di aiuto: questo periodo così difficile probabilmente ha spinto le persone ad aprirsi di più e a chiedere sostegno. Questo forte aumento rende ancora più importante la disponibilità di nuovi volontari adeguatamente formati.
Per gli aspiranti volontari di Telefono Amico è previsto un corso teorico- pratico obbligatorio di circa 6 mesi finalizzato ad acquisire gli strumenti principali per instaurare e gestire una relazione di aiuto, nei confronti di chi si trova ad affrontare un’emergenza ma anche di chi vive una situazione quotidiana di disagio e sofferenza. La formazione, riservata a 100 aspiranti volontari, quest’anno prevede lezioni digitali dal 21 ottobre 2020 fino a metà febbraio 2021. Seguiranno una serie di incontri di preparazione pratica che avverranno invece in presenza a cura del Centro locale di Telefono Amico Italia di riferimento.