“Nel contesto della recente crisi del canale di Suez e delle guerre in atto che hanno evidenziato la vulnerabilità delle rotte commerciali globali e delle relazioni Istituzionali, la rete capillare delle Camere di Commercio Italiane all’estero e delle Camere di Commercio – evidenzia il Presidente Mario Pozza – sono ancora più strategiche per l’economia. Dobbiamo pensare che si tratta di una connessione capace di evidenziare in ogni stato, le opportunità  e le criticità emergenti e d’informare circa le diverse strategie vincenti da adottare sia per le economie di import ed export sia per le relazioni nel mercato interno.”

“Credo che l’accordo tra Assocamerestero e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonomeche ho avuto l’onore di sottoscrivere con il Presidente Massimo Fedriga dia ulteriore impulso e forza a questa rete capillare, che si arricchisce di una nuova alleanza, dal momento che è  volto a favorire nuove progettualità circa l’attrazione degli investimenti esteri, l’internazionalizzazione e la promozione del Made in Italy.”

“Consolidiamo così la collaborazione tra le Regioni Italiane, cardini fondamentali dell’asset economico italiano e Assocamerestero con le 86 Camere di Commercio italiane in 63 paesi all’estero che, con la loro professionalità, competenza e conoscenza saranno punti di riferimento per nuove progettualità.”

“I dati – conferma Pozza –  ci aiutano a capire quanto le intese istituzionali possano aiutare nella cooperazione su questioni globali, la risoluzione di problemi di approvvigionamento e di  barriere commerciali.”

 

DATI TREVISO E BELLUNO

I flussi import per  Treviso da Asia Orientale più India ammontano a 2,6 miliardi di euro, pari al 26,3% del totale import provinciale. Le prime tre voci merceologiche di questi flussi sono calzature, macchinari e suoi componenti, abbigliamento.

Per Belluno i flussi import da quest’area superano il mezzo miliardo di euro (523 milioni), e incidono molto sul totale import provinciale (42,7%): metà di questi flussi riguardano l’occhialeria.

Minore l’impatto dell’export verso quest’area, almeno di quello che possiamo tracciare con origine dal Veneto (al netto dei flussi estero su estero). Per il Veneto parliamo di 5,7 miliardi di euro esportati verso Asia Orientale e India, poco sotto il 7% dell’export regionale. Incidenza analoga per Treviso e Belluno.

Principali voci export regionali: macchinari, concia e pelli, occhialeria. Da Treviso si aggiunge anche una quota export rilevante di mobili ed elettrodomestici.

DATI VENETO

Su un totale di 82 miliardi di euro, il Veneto importa dall’Asia Orientale 10,7 miliardi di euro, pari al 15% del totale import regionale. Il dato, di fonte ISTAT, è riferito all’anno completo 2022 e ricomprende anche i flussi dalla Cina, pari a 7,2 miliardi di euro. Se si aggiunge anche l’India, (non ricompresa nell’aggregato geografico dell’Asia Orientale), arriviamo a 11,8 miliardi di euro di import.

L’81% di questo flusso, secondo stime Istat, arriva in Veneto via mare, e quindi si può ben ritenere in transito per il Canale di Suez, visto è la rotta più breve. In cifre, parliamo di 9,5 miliardi di euro di approvvigionamenti esposti alle attuali criticità logistiche: macchinari industriali e suoi componenti, calzature, altre apparecchiature elettriche.